Lavoro
Casa di riposo, 12 operatrici destinate al part-time
Manca ancora intesa con le organizzazioni sindacali
Manca ancora intesa con le organizzazioni sindacali
Il calo delle presenze nella struttura per anziani si ripercuote sul personale,
che già percepisce uno stipendio ridotto. Il Confali lancia l'allarme, il Comune
proverà a promuovere la struttura.
Nulla di fatto nell'ultimo confronto tra Ipab Casa di riposo "Suor Veronica"
di Vizzini e sindacati, convocato per discutere con Cisl e Confali sulle sorti
del personale a tempo determinato in servizio nella struttura per anziani. Una
delle due organizzazioni di categoria, il Confali, ha lamentato il rifiuto da parte
del presidente dell'Ipab, Agostino Zuccalà, di far partecipare al tavolo tecnico
anche una delegazione di lavoratrici e il segretario locale, Pietro La Rocca.
Per il presidente, invece, sarebbe stato il sindacalista ad abbandonare l'incontro.
Ospiti quasi dimezzati – In ballo c'è il destino di 12 lavoratrici a tempo
determinato, per le quali si prospetta un passaggio da contratti full-time a
part-time. La riduzione del numero di ospiti della struttura, quasi dimezzato nel
giro di un paio d'anni, ha avuto conseguenze anche sul personale, che già percepisce
il 70 percento dello stipendio.
«Nonostante la gravità della situazione – spiega Lino Masi, segretario
provinciale del Confali – e il pericolo imminente per le lavoratrici di perdere
il posto, siamo rammaricati che il cda continui a ostacolare il dialogo, per
quanto la nostra organizzazione avesse già in programma una proposta alternativa
vantaggiosa sia per le casse dell'ente sia per le lavoratrici. L'Ipab versa in
una difficile situazione finanziaria, ma non riesce a dare risposte concrete
soprattutto sul piano del rilancio dell'offerta assistenziale. In ogni caso, la
cattiva gestione della Casa di riposo non può essere pagata dalle lavoratrici».
Per Zuccalà, invece, «non c'è alcuna riduzione del personale. Le iniziative sono intraprese per il mantenimento del posto di lavoro e fanno parte del piano di risanamento dell'ente. Il personale viene adeguato al numero di ospiti. Le Ipab sono istituti di assistenza e beneficenza, ma non per i lavoratori». Intanto il Comune proverà a dare una mano all'ente con un piano di promozione che prevede un sostegno economico per i nuovi ospiti.
«Nonostante la gravità della situazione – spiega Lino Masi, segretario
Il personale a tempo determinato è composto attualmente da 12 unità.
Per Zuccalà, invece, «non c'è alcuna riduzione del personale. Le iniziative sono intraprese per il mantenimento del posto di lavoro e fanno parte del piano di risanamento dell'ente. Il personale viene adeguato al numero di ospiti. Le Ipab sono istituti di assistenza e beneficenza, ma non per i lavoratori». Intanto il Comune proverà a dare una mano all'ente con un piano di promozione che prevede un sostegno economico per i nuovi ospiti.
29/01/2017 | 4825 letture | 0 commenti
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