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Scordia
Chiedevano il pizzo a un'agenzia di pompe funebri
Arrestato un 53enne e un suo complice catanese
L'indagine si inserisce nell'ambito dell'operazione che ad aprile aveva portato in carcere i reggenti della famiglia catanese e della famiglia calatina di Cosa nostra e il capo del gruppo di Lentini del clan Nardo.
Ieri, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, i militari della Sezione anticrimine del Ros di Catania hanno arrestato un 53enne originario di Scordia e un 42enne di Catania con l'accusa di tentata estorsione aggravata ai danni di un imprenditore operante nel settore delle pompe funebri nel Calatino.
Foto n. 2
Si tratta di un grave episodio estorsivo accertato in occasione della più complessa indagine denominata Kronos, nell'ambito della quale, il 20 aprile scorso, si è data esecuzione a un provvedimento di fermo della Dda che ha portato in carcere i reggenti della famiglia catanese e della famiglia calatina di Cosa nostra e il capo del gruppo di Lentini del clan Nardo, oltre a numerosi componenti della medesima organizzazione.
Nel corso delle indagini erano state intercettate conversazioni di alcuni affiliati, dalle quali sembrava evincersi che l'organizzazione intendeva assumere il controllo del settore imprenditoriale delle pompe funebri e che, comunque, in un arco temporale compreso tra il dicembre del 2014 e l'aprile del 2016 era stato chiesto e ottenuto dall'imprenditore la corresponsione di somme di denaro a titolo di estorsione in occasione delle canoniche scadenze di Pasqua e Natale.

Gli accertamenti successivi all'esecuzione del fermo hanno permesso di chiarire come l'arresto degli estorsori e del capo della famiglia alla quale appartenevano non aveva affatto interrotto l'attività e che altri affiliati, rimasti in libertà, avevano raccolto il testimone, ripresentandosi dall'impresario per pretendere le somme dovute e non consegnate proprio per l'esecuzione del fermo.
L'attività di indagine, coordinata dalla Procura di Catania ed eseguita dal Ros, ha consentito di acquisire in tempi rapidi i necessari elementi di prova e, nel volgere di un mese, di formulare la richiesta di misura cautelare.
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30/07/2016 | 2801 letture | 0 commenti
di R.I.
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