
Licodia Eubea
Sulla Deco interviene Nino Sutera, di Luss Onlus
«Non è un marchio, legittimità è assai contestata»
«Non è un marchio, legittimità è assai contestata»
La Denominazione comunale di origine, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio
comunale, fa registrare nuove prese di posizione. Ecco la lettera inviata alla
nostra redazione.
Da Nino Sutera, direttore della Lurss Onlus (Libera Università Rurale dei Saperi
e dei Sapori), riceviamo e pubblichiamo qui di seguito un intervento relativo
alla recente approvazione, da parte del Consiglio comunale di Licodia Eubea,
del regolamento relativo alla Denominazione comunale di origine.
Le De.Co non sono un marchio. La legittimità del «marchio» De.C.O. è
stata, sin dalle prime iniziative intraprese per la sua istituzione, assai contestata,
dibattuta ed ostacolata. In particolare, il Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali (Direzione Generale per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tutela
del consumatore), in una nota del 5 febbraio 2004 - indirizzata, tra gli altri,
all'Anci, alle Regioni ed alle Province autonome - ha ribadito la propria posizione
di netto dissenso dal «Progetto De.CO» promosso dall'Aanci, ritenendolo
in contrasto con quanto stabilito dalla Commissione europea in merito ai riconoscimenti
Dop e Igp.
Detta nota ministeriale testualmente recita: «La scrivente Amministrazione ha più volte censurato l'Anci dal continuare ad istituire marchi di qualità comunali, sottolineando la illegittimità di tali procedure. Si ribadisce con forza che non è ammissibile ottenere il riconoscimento di un prodotto agroalimentare con strumenti diversi dalla rigorosa osservanza del reg. CEE n. 2081/92. La Commissione europea, come già sottolineato in precedenti note inviate all'Anci, ha sempre assunto un atteggiamento di condanna nei confronti di detti marchi, attivando procedure di infrazione ogni volta che un Ente pubblico territoriale ha promosso tali marchi di qualità. Lo stesso Governo italiano è stato oggetto di un ricorso per inadempimento voluto dalla Commissione europea per non aver rispettato gli obblighi in virtù dell'art. 28 del Trattato istitutivo della Comunità europea».
La Denominazione Comunale mentre è più correttamente un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d'identità di un prodotto, un'attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (dop, igp, doc, etc) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi (vedasi bene la posizione del Mipaf e non solo).
Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: «Attraverso la De.Co il prodotto del Territorio acquista una sua identità». Le De.Co rappresentano uno strumento di marketing e di sviluppo del territorio e devono spingere ad invogliare i consumatori ad apprezzare i prodotti del territorio, nel territorio stesso d'origine. Veronelli ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l'affermazione della qualità. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori.
A terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso di programmazione partecipata Borghi GeniusLoci De.Co. ideato dalla Libera Università Rurale Saper& Sapor Onlus è stato inserito tra gli esempi virtuosi del forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio «Salviamo il paesaggio, difendiamo i territorio» e presentato a Roma in occasione del forum Pa 2013 e a Expo 2015 di Milano.
Detta nota ministeriale testualmente recita: «La scrivente Amministrazione ha più volte censurato l'Anci dal continuare ad istituire marchi di qualità comunali, sottolineando la illegittimità di tali procedure. Si ribadisce con forza che non è ammissibile ottenere il riconoscimento di un prodotto agroalimentare con strumenti diversi dalla rigorosa osservanza del reg. CEE n. 2081/92. La Commissione europea, come già sottolineato in precedenti note inviate all'Anci, ha sempre assunto un atteggiamento di condanna nei confronti di detti marchi, attivando procedure di infrazione ogni volta che un Ente pubblico territoriale ha promosso tali marchi di qualità. Lo stesso Governo italiano è stato oggetto di un ricorso per inadempimento voluto dalla Commissione europea per non aver rispettato gli obblighi in virtù dell'art. 28 del Trattato istitutivo della Comunità europea».
La Denominazione Comunale mentre è più correttamente un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d'identità di un prodotto, un'attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo (dop, igp, doc, etc) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi (vedasi bene la posizione del Mipaf e non solo).
Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da una idea semplice, del grande Luigi Veronelli che così le spiegava: «Attraverso la De.Co il prodotto del Territorio acquista una sua identità». Le De.Co rappresentano uno strumento di marketing e di sviluppo del territorio e devono spingere ad invogliare i consumatori ad apprezzare i prodotti del territorio, nel territorio stesso d'origine. Veronelli ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l'affermazione della qualità. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori.
A terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso di programmazione partecipata Borghi GeniusLoci De.Co. ideato dalla Libera Università Rurale Saper& Sapor Onlus è stato inserito tra gli esempi virtuosi del forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio «Salviamo il paesaggio, difendiamo i territorio» e presentato a Roma in occasione del forum Pa 2013 e a Expo 2015 di Milano.
28/05/2016 | 2587 letture | 0 commenti
di R.I.
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