
Licodia Eubea
Abuso d'ufficio, rinviati a giudizio sindaco e dirigente
Incarichi «tutti illegittimi», prima udienza a settembre
Incarichi «tutti illegittimi», prima udienza a settembre
È stata fissata per il prossimo 27 settembre la prima udienza che vede
coinvolti il primo cittadino, Giovanni Verga, e la responsabile del settore Affari
generali. L'indagine nata da un esposto della minoranza.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltagirone, Salvatore
Ettore Cavallaro, ha disposto il rinvio a giudizio del sindaco di Licodia Eubea,
Giovanni Verga (difeso dall'avv. Vincenzo Trantino, di Catania), e della dirigente
del settore Affari generali, Anna Cultrona (che ha nominato legale di fiducia
l'avv. Ivan Albo, di Catania).
Vicenda iniziata nel 2012 – Nei loro confronti à ipotizzato il reato
di abuso d'ufficio in concorso. La vicenda contestata à legata all'attribuzione
delle mansioni superiori alla Cultrona, che dal 2012, oltre a ricoprire la posizione
organizzativa, svolge anche le funzioni di vice segretario comunale e – più
di recente – di responsabile supplente del settore Finanziario.
Incarichi che, secondo la Procura, sarebbero «tutti illegittimi» poiché affidati "sforando" il periodo massimo di 12 mesi. Secondo l'accusa, inoltre, la dipendente (prima in servizio come bibliotecaria) era ancora una rsu al momento delle nomine e avrebbe quindi violato il divieto, imposto ai rappresentanti sindacali, di dirigere strutture deputate alla gestione del personale.
L'atto di rinvio a giudizio individua la Cultrona, «moglie dell'ex sindaco Manfredi Lo Blanco, sostenitore della campagna elettorale del Verga», come «istigatrice e beneficiaria della condotta abusiva». La prima udienza à fissata per il 27 settembre.
Le reazioni – Confessa «tanta amarezza», invece, il sindaco di Licodia Eubea, perché «ben tre segretari – spiega – hanno sottoscritto la legittimità degli atti, ai quali abbiamo fatto ricorso per evitare spese per il Comune e incarichi esterni». L'indagine partì in seguito a un esposto dei consiglieri comunali di minoranza, Salvatore Accardi (che ora chiede anche la rimozione della Cultrona e ha già espresso la volontà di costituirsi parte civile) e Angela Li Rosi, ai quali si aggiunsero le indagini dei finanzieri e la deposizione dell'ex sindaco Nunzio Li Rosi. In merito alla vicenda, inoltre, ha chiesto lumi anche l'Autorità nazionale anticorruzione.
«Per ripristinare la legalità al Comune di Licodia Eubea – ha commentato Accardi, capogruppo di minoranza – è dovuta intervenire la Procura, che con questo rinvio a giudizio dà ragione in tutto e per tutto alle mie segnalazione rivolte al sindaco sin dai primi mesi del 2013. Chiedo sin da ora che il Comune si costituisca parte civile nell'interesse della collettività».
Incarichi che, secondo la Procura, sarebbero «tutti illegittimi» poiché affidati "sforando" il periodo massimo di 12 mesi. Secondo l'accusa, inoltre, la dipendente (prima in servizio come bibliotecaria) era ancora una rsu al momento delle nomine e avrebbe quindi violato il divieto, imposto ai rappresentanti sindacali, di dirigere strutture deputate alla gestione del personale.
L'atto di rinvio a giudizio individua la Cultrona, «moglie dell'ex sindaco Manfredi Lo Blanco, sostenitore della campagna elettorale del Verga», come «istigatrice e beneficiaria della condotta abusiva». La prima udienza à fissata per il 27 settembre.
Le reazioni – Confessa «tanta amarezza», invece, il sindaco di Licodia Eubea, perché «ben tre segretari – spiega – hanno sottoscritto la legittimità degli atti, ai quali abbiamo fatto ricorso per evitare spese per il Comune e incarichi esterni». L'indagine partì in seguito a un esposto dei consiglieri comunali di minoranza, Salvatore Accardi (che ora chiede anche la rimozione della Cultrona e ha già espresso la volontà di costituirsi parte civile) e Angela Li Rosi, ai quali si aggiunsero le indagini dei finanzieri e la deposizione dell'ex sindaco Nunzio Li Rosi. In merito alla vicenda, inoltre, ha chiesto lumi anche l'Autorità nazionale anticorruzione.
«Per ripristinare la legalità al Comune di Licodia Eubea – ha commentato Accardi, capogruppo di minoranza – è dovuta intervenire la Procura, che con questo rinvio a giudizio dà ragione in tutto e per tutto alle mie segnalazione rivolte al sindaco sin dai primi mesi del 2013. Chiedo sin da ora che il Comune si costituisca parte civile nell'interesse della collettività».
20/04/2016 | 4509 letture | 0 commenti
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