
Indagini
Truffe negli appalti pubblici, quasi 200 rinvii a giudizio
Sono 196 gli imprenditori per i quali il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Caltagirone, Marcello Gennaro, ha disposto il rinvio a giudizio con
l'accusa di aver creato un "cart...
Sono 196 gli imprenditori per i quali il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Caltagirone, Marcello Gennaro, ha disposto il rinvio a giudizio con
l'accusa di aver creato un "cartello" di imprese che aveva l'obiettivo
di aggiudicarsi appalti pubblici nel Calatino. Tra gli enti truffati anche il
Comune di Vizzini, le cui gare d'appalto, in alcuni casi, sarebbero state alterate
grazie a un sistema di ribassi minimi controllati delle offerte.
Sono 196 gli imprenditori per i quali il Giudice per le udienze preliminari del
Tribunale di Caltagirone, Marcello Gennaro, ha disposto il rinvio a giudizio con
l'accusa di aver creato un "cartello" di imprese che aveva l'obiettivo
di aggiudicarsi appalti pubblici nel Calatino. Tra gli enti truffati anche il
Comune di Vizzini, le cui gare d'appalto, in alcuni casi, sarebbero state alterate
grazie a un sistema di ribassi minimi controllati delle offerte.
Per 36 imprenditori e 16 imprese il Gup ha disposto il proscioglimento «perchè
il fatto non sussiste», mentre 87 indagati hanno usufruito della prescrizione
di alcuni capi d'imputazione e, nel merito, altre 55 persone hanno visto la proria
posizione "allegerita" per alcuni accuse.
Le vicende risalgono agli anni che vanno 2000 al 2002 e hanno coinvolto, nei mesi scorsi, 247 imprenditori provenienti da tutta Italia (ma per la maggior parte dalla Sicilia), per i quali erano stati ipotizzati, durante l'udienza preliminare, i
reati di concorso in turbata libertà degli incanti, tentata truffa e, in alcuni
casi, truffa consumata ai danni di vari enti pubblici.
L'attenzione degli imprenditori si era concentrata sui Comuni di Niscemi, Caltagirone,
Grammichele, Mazzarrone, Palagonia, Vizzini, Mirabella Imbaccari, San Michele di
Ganzaria, Mineo, Militello in Val di Catania e sul Consorzio Asi di Caltagirone.
Non è escluso che proprio questi enti decidano di costituirsi parte civile nel
processo che sarà celebrato, a partire dal 22 aprile prossimo, presso il Tribunale
penale di Caltagirone, presieduto da Alberto Leone.
Il sistema utilizzato per le truffe, secondo le ricostruzioni della pubblica accusa (sostenuta dal procuratore della Repubblica, Onofrio Lo Re), permetteva agli imputati di aggiudicarsi gli appalti pubblici presentando offerte con minimo ribasso (quasi sempre intorno all'1%, raramente tra il 3-4%, contro una media del 15-18% degli appalti regolari), e comunque tutte controllate, in modo da non "disturbarsi" l'una con l'altra e da garantire, a turno, l'esito finale della gara in favore degli imprenditori che costituivano il "cartello". Gli stessi enti appaltanti segnalarono, in quel periodo, alcune anomalie sui ribassi delle gare pubbliche. Gli esposti fecero
scattare le indagini della Procura della Repubblica di Caltagirone. Le analisi
dei carabinieri su 39 gare sopra i 500 mila euro portarono, tra marzo e aprile
2005, a una serie di provvedimenti interdittivi.
L'elevato numero di persone coinvolte nelle indagini ha imposto che l'avvio del procedimento avvenisse all'interno dell'aula magna dell'Istituto tecnico commerciale di Caltagirone, che è stata appositamente affittata per l'occasione. I lavori sono poi proseguiti all'interno del Palazzo di Giustizia.
![Il Tribunale di Caltagirone, i cui locali non sono stati sufficienti per contenere i 247 imprenditori indagati [Foto: Tribunale di Caltagirone]](../store/tribunale_caltagirone_2811.jpg)
AULE TROPPO PICCOLE Il Tribunale di Caltagirone, i cui locali non sono stati sufficienti per contenere i 247 imprenditori indagati.
Le vicende risalgono agli anni che vanno 2000 al 2002 e hanno coinvolto, nei mesi scorsi, 247 imprenditori provenienti da tutta Italia (ma per la maggior parte dalla Sicilia), per i quali erano stati ipotizzati, durante l'udienza preliminare, i

Coinvolti undici enti pubblici

Il sistema utilizzato per le truffe, secondo le ricostruzioni della pubblica accusa (sostenuta dal procuratore della Repubblica, Onofrio Lo Re), permetteva agli imputati di aggiudicarsi gli appalti pubblici presentando offerte con minimo ribasso (quasi sempre intorno all'1%, raramente tra il 3-4%, contro una media del 15-18% degli appalti regolari), e comunque tutte controllate, in modo da non "disturbarsi" l'una con l'altra e da garantire, a turno, l'esito finale della gara in favore degli imprenditori che costituivano il "cartello". Gli stessi enti appaltanti segnalarono, in quel periodo, alcune anomalie sui ribassi delle gare pubbliche. Gli esposti fecero

Troppi imputati, presa in affitto aula magna

L'elevato numero di persone coinvolte nelle indagini ha imposto che l'avvio del procedimento avvenisse all'interno dell'aula magna dell'Istituto tecnico commerciale di Caltagirone, che è stata appositamente affittata per l'occasione. I lavori sono poi proseguiti all'interno del Palazzo di Giustizia.
28/11/2007 | 3569 letture | 0 commenti
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