
Politica
Botta e risposta tra gli schieramenti nei comizi di piazza Umberto I
Campagna elettorale ormai agli sgoccioli. I due schieramenti che si sfidano per
le prossime amministrative hanno "celebrato" l'ingresso nella settimana
che precede il voto con un doppio co...
Campagna elettorale ormai agli sgoccioli. I due schieramenti che si sfidano per
le prossime amministrative hanno "celebrato" l'ingresso nella settimana
che precede il voto con un doppio comizio, domenica sera, in una piazza Umberto
I gremita di gente. Sale la tensione in vista del 13 e 14 maggio, ma nessuna delle
due coalizioni ha ancora approfondito i punti del programma elettorale.
Ore 18:30, apertura affidata al centrodestra. La compagine che sostiene Pippo Li
Volti decide di portare in piazza i "big". Erano stati annunciati Pistorio
(Mpa) e Gasparri (An), ma sul palco al posto del senatore del movimento di Lombardo
c'è un altro esponente di Alleanza Nazionale, Raffaele Stancanelli, deputato
di riferimento di Li Volti.
Inizia a parlare proprio il candidato sindaco, che, come già successo nelle due precedenti uscite pubbliche, non si lascia sfuggire l'occasione per criticare nuovamente e senza mezze misure l'operato della Giunta Cortese. Tocca poi all'on. Stancanelli cercare di dare all'elettorato indeciso le motivazioni per votare Li Volti, provando a far leva sugli argomenti che lo vedono coinvolto in prima persona, ovvero quelli della politica regionale.
La chiusura del comizio è invece compito dell'ex ministro Maurizio Gasparri, che si imbarca in una critica a 360 gradi del centrosinistra e di Romano Prodi. I temi affrontati appaiono però totalmente decontestualizzati rispetto all'ambito della politica locale: unioni di fatto, immigrazione e "tesoretto", oltre a non convergere in alcun modo con l'attività amministrativa di cui necessita Vizzini, si rivelano un'arma a doppio taglio. Gasparri critica la posizione della Sinistra sul voto agli immigrati e sulla questione dell'ingresso di questi ultimi in Italia, ma dimentica che il presidente di An, Gianfranco Fini, qualche anno addietro, fu promotore di proposte che fecero addirittura "tremare" l'allora Governo di centrodestra («Sono maturi i tempi per discutere dei diritti al voto per gli immigrati almeno in sede amministrativa», «Non è escluso affatto che in futuro, anche tra qualche mese, si faccia a meno del meccanismo nazionale delle quote di ingresso» - G. Fini, 7 ottobre 2003). E parla di difesa della famiglia nei panni di esponente di una coalizione, quella di centrodestra, i cui capi di partito sono tutti (nessuno escluso) divorziati e risposati o conviventi (Berlusconi, Fini, Bossi, Casini, senza dimenticare poi quelli di An come La Russa e la Santanchè, solo per citarne qualcuno). Insomma, un'uscita probabilmente poco felice.
Inizia a parlare proprio il candidato sindaco, che, come già successo nelle due precedenti uscite pubbliche, non si lascia sfuggire l'occasione per criticare nuovamente e senza mezze misure l'operato della Giunta Cortese. Tocca poi all'on. Stancanelli cercare di dare all'elettorato indeciso le motivazioni per votare Li Volti, provando a far leva sugli argomenti che lo vedono coinvolto in prima persona, ovvero quelli della politica regionale.
La chiusura del comizio è invece compito dell'ex ministro Maurizio Gasparri, che si imbarca in una critica a 360 gradi del centrosinistra e di Romano Prodi. I temi affrontati appaiono però totalmente decontestualizzati rispetto all'ambito della politica locale: unioni di fatto, immigrazione e "tesoretto", oltre a non convergere in alcun modo con l'attività amministrativa di cui necessita Vizzini, si rivelano un'arma a doppio taglio. Gasparri critica la posizione della Sinistra sul voto agli immigrati e sulla questione dell'ingresso di questi ultimi in Italia, ma dimentica che il presidente di An, Gianfranco Fini, qualche anno addietro, fu promotore di proposte che fecero addirittura "tremare" l'allora Governo di centrodestra («Sono maturi i tempi per discutere dei diritti al voto per gli immigrati almeno in sede amministrativa», «Non è escluso affatto che in futuro, anche tra qualche mese, si faccia a meno del meccanismo nazionale delle quote di ingresso» - G. Fini, 7 ottobre 2003). E parla di difesa della famiglia nei panni di esponente di una coalizione, quella di centrodestra, i cui capi di partito sono tutti (nessuno escluso) divorziati e risposati o conviventi (Berlusconi, Fini, Bossi, Casini, senza dimenticare poi quelli di An come La Russa e la Santanchè, solo per citarne qualcuno). Insomma, un'uscita probabilmente poco felice.
07/05/2007 | 2863 letture | 0 commenti
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