
Cronaca
Mafia, maxisequestro di beni per venti milioni di euro
Sigilli della Dia di Messina in un allevamento di Calleri
Sigilli della Dia di Messina in un allevamento di Calleri
Messina - Beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro, riconducibili a
Mario Giuseppe Scinardo, di 43 anni, indicato come appartenente alla famiglia
mafiosa dei Rampulla di Mistretta...
Messina - Beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro, riconducibili a
Mario Giuseppe Scinardo, di 43 anni, indicato come appartenente alla famiglia
mafiosa dei Rampulla di Mistretta, sono stati sequestrati dalla sezione operativa
della Dia di Messina. Il decreto di sequestro ha riguardato anche beni della moglie
di Scinardo, Letizia Deni Nellina, intestataria di un'azienda agricola, «Casale
Belmontino», che si trova nelle campagne di Aidone in provincia di Enna. Sigilli
anche per un allevamento di bovini in contrada Calleri, a Vizzini.
Sotto sequestro sono finiti terreni agricoli con annessi fabbricati rurali, per
una superficie complessiva di 625.000 metri quadrati, in contrada Belmontino Soprano,
ad Aidone, dove è stato realizzato un villaggio agrituristico, quattro stelle,
con 300 posti ristorazione e 80 posti letto; un'azienda agricola di allevamento
bovini, in contrada Calleri a Vizzini, in provincia di Catania; un'altra azienda
di allevamento bovini in contrada Belmontino Soprano, ad Aidone e circa 180 capi
di bestiame.
Mario Giuseppe Scinardo, originario di Capizzi, è ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di Mistretta, il cui esponente di vertice e rappresentante di Cosa nostra per l'intera provincia di Messina sarebbe Sebastiano Rampulla, fratello del più noto Pietro Rampulla, quest'ultimo condannato per avere, quale artificiere, confezionato e fatto esplodere l'ordigno della strage di Capaci.
Scinardo, rinviato a giudizio per associazione mafiosa nell'ambito del procedimento che ha preso il via dall'operazione «Montagna» condotta dal Ros di Messina, viene indicato come il gestore di fatto dell'agriturismo «Casale Belmontino», di proprietà della moglie che lo ha acquistato il 30 maggio del 1997.
Mario Giuseppe Scinardo, originario di Capizzi, è ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di Mistretta, il cui esponente di vertice e rappresentante di Cosa nostra per l'intera provincia di Messina sarebbe Sebastiano Rampulla, fratello del più noto Pietro Rampulla, quest'ultimo condannato per avere, quale artificiere, confezionato e fatto esplodere l'ordigno della strage di Capaci.
Scinardo, rinviato a giudizio per associazione mafiosa nell'ambito del procedimento che ha preso il via dall'operazione «Montagna» condotta dal Ros di Messina, viene indicato come il gestore di fatto dell'agriturismo «Casale Belmontino», di proprietà della moglie che lo ha acquistato il 30 maggio del 1997.
03/07/2008 | 4377 letture | 0 commenti
di Italpress
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