Accade in paese
Storia di Leone, il cane "vip" che adora le adunanze
Per lui tante attenzioni, cibo e anche un'opera d'arte
Per lui tante attenzioni, cibo e anche un'opera d'arte
Andatura indolente e sguardo sornione, da molti è stato ribattezzato anche Fedele per la sua partecipazione alle messe nelle chiese del paese. Ormai è una celebrità e quando non si fa vedere tutti si mobilitano.
Di modi per diventare una celebrità ne esistono tanti. Molti scontati, alcuni discutibili, altri decisamente curiosi. Presenziare a tutti i funerali, chiunque sia il caro estinto, può essere uno di questi. Lo stakanovista del rito funebre di feretri ne ha visti davvero parecchi nella piccola Vizzini. Più di quelli a cui, da qualche anno a questa parte, i due parroci del paese hanno dato la benedizione. Perché il personaggio di questa curiosa storia non ha preferenze per chi passa a miglior vita né per chi sta all'altare.
Impossibile tenerlo lontano dalla "sua" Vizzini – Sia chiaro: nulla di macabro nelle sue abitudini. Anzi, sarebbe pronto a esprimere il suo sincero dispiacere, se solo potesse parlare. Ma al massimo abbaia. Sì, perché la celebrità che ormai tutti conoscono è un cane. Non uno qualsiasi, ma il randagio che da tempo, a Vizzini, ha catalizzato su di sé l'attenzione di tutti. Non solo per i funerali. Per Leone, così battezzato in onore al suo folto pelo rossiccio che ricorda la criniera del re della savana, le adunanze sono una tentazione irresistibile. E lui, diventato il principe di piazza Umberto I, non ne manca una.
Processioni, feste patronali, comizi, matrimoni o carovane di turisti lo vedono sempre presente, discreto osservatore, chissà a pensar cosa. Leone entra in chiesa, ascolta la messa e torna in strada. Tanto che qualcuno lo chiama anche Fedele. A volte, invece, si fa rapire dalla voglia di cultura e va a fare due passi al museo verghiano. Poi di nuovo in piazza o al viale, dove non manca mai qualcuno che gli offra cibo o carezze, che si preoccupi per la sua salute, che lo riconosca per quell'andatura indolente e quello sguardo sornione. Così Leone si è garantito l'affetto e le premure di tutti. Tanto che quando, noncurante delle conseguenze, salì su un autobus diretto a Francofonte, quasi come fosse un pendolare qualunque, scatenò una vera e propria mobilitazione popolare – con tanto di tam-tam online – per le ricerche, scattate poche ore dopo l'inizio della sua inusuale assenza.
Del randagio vip si occupano anche i volontari della Lega nazionale per la difesa del cane. Che qualche mese fa, spinti dalle proteste per un'inusuale reazione a una carezza, avevano deciso, tra tante perplessità, di fargli trascorrere un periodo di "villeggiatura" in un ricovero per cani poco fuori città. Non mettendo in conto che un vip non può stare lontano dai riflettori. È bastata infatti la prima opportunità per mettere Leone sulla strada che riporta in paese, dove ad attenderlo c'erano gli smartphone pronti a certificare via social il suo ritorno.
L'età e qualche acciacco non hanno scalfito la sua aurea da celebrità, alimentata ad ogni occasione utile. Un artista pugliese, Giorgio Di Palma ne ha rafforzato il mito dedicandogli un'opera in ceramica: un piatto con alcuni wurstel, di cui va ghiotto. Leone, a modo suo, ha ringraziato, prima di tornare alla sua vita mondana, fatta di funerali, processioni e passeggiate per raccogliere le occhiate affettuose e protettive dei suoi concittadini.
Processioni, feste patronali, comizi, matrimoni o carovane di turisti lo vedono sempre presente, discreto osservatore, chissà a pensar cosa. Leone entra in chiesa, ascolta la messa e torna in strada. Tanto che qualcuno lo chiama anche Fedele. A volte, invece, si fa rapire dalla voglia di cultura e va a fare due passi al museo verghiano. Poi di nuovo in piazza o al viale, dove non manca mai qualcuno che gli offra cibo o carezze, che si preoccupi per la sua salute, che lo riconosca per quell'andatura indolente e quello sguardo sornione. Così Leone si è garantito l'affetto e le premure di tutti. Tanto che quando, noncurante delle conseguenze, salì su un autobus diretto a Francofonte, quasi come fosse un pendolare qualunque, scatenò una vera e propria mobilitazione popolare – con tanto di tam-tam online – per le ricerche, scattate poche ore dopo l'inizio della sua inusuale assenza.
Del randagio vip si occupano anche i volontari della Lega nazionale per la difesa del cane. Che qualche mese fa, spinti dalle proteste per un'inusuale reazione a una carezza, avevano deciso, tra tante perplessità, di fargli trascorrere un periodo di "villeggiatura" in un ricovero per cani poco fuori città. Non mettendo in conto che un vip non può stare lontano dai riflettori. È bastata infatti la prima opportunità per mettere Leone sulla strada che riporta in paese, dove ad attenderlo c'erano gli smartphone pronti a certificare via social il suo ritorno.
L'età e qualche acciacco non hanno scalfito la sua aurea da celebrità, alimentata ad ogni occasione utile. Un artista pugliese, Giorgio Di Palma ne ha rafforzato il mito dedicandogli un'opera in ceramica: un piatto con alcuni wurstel, di cui va ghiotto. Leone, a modo suo, ha ringraziato, prima di tornare alla sua vita mondana, fatta di funerali, processioni e passeggiate per raccogliere le occhiate affettuose e protettive dei suoi concittadini.
24/11/2017 | 7911 letture | 0 commenti
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