Scuola
L'Istituto «Verga» scende in campo contro il bullismo
Una giornata per capire come prevenirlo e combatterlo
Una giornata per capire come prevenirlo e combatterlo
È stata una giornata di riflessione sul bullismo quella di lunedì scorso,
presso l'auditorium dell'Istituto Comprensivo «Giovanni Verga» di
Vizzini. La prima «Giornat...
È stata una giornata di riflessione sul bullismo quella di lunedì scorso,
presso l'auditorium dell'Istituto Comprensivo «Giovanni Verga» di
Vizzini. La prima «Giornata antibullismo, ricordando Giovanni e Paolo»,
a conclusione del progetto «Insieme per dire no al bullismo», realizzato
nel corso dell'anno scolastico.
È stata una giornata di riflessione sul bullismo quella di lunedì scorso,
presso l'auditorium dell'Istituto Comprensivo «Giovanni Verga» di
Vizzini. La prima «Giornata antibullismo, ricordando Giovanni e Paolo»,
a conclusione del progetto «Insieme per dire no al bullismo», realizzato
nel corso dell'anno scolastico.
Pubblicizzata con manifesti e locandine con il patrocinio del Comune, è iniziata
con le note dell'Inno di Mameli, a cura di alcuni ex studenti, seguiti dai maestri
Salvo Gangi e Vito Grasso. Dopo l'introduzione della dirigente scolastica, la prof.ssa
Maria Grazia Vagone, che ha sottolineato la silenziosità del fenomeno, sono seguiti
i vari messaggi di legalità agli studenti da parte di Marcello La Bella, dirigente
della Polizia Postale di Catania, di alcune volontarie del Telefono Rosa di Bronte,
della direttrice dell'Istituto Penale per i Minorenni «Bicocca» di
Catania e della dott.ssa Angela Rapicavoli, rappresentante dell'Ufficio Scolastico
di Catania e del Piano Provinciale di prevenzione del bullismo.
La preside dell'Istituto Comprensivo ha voluto rilevare che non bisogna mai perdere la speranza, nonostante il momento buio che stiamo vivendo. «Bisogna che genitori e insegnanti riappaiano sulla scena dell'educazione. Ai ragazzi infine voglio dire di non esitare a fermare chi umilia o offende gli altri, perché il bullismo è come la mafia: spezza i sogni, soffoca i sentimenti, uccide la speranza».
L'invito ai giovani è stato quello di parlarne sempre, con gli insegnanti e con la famiglia, di non isolarsi e capire che coloro che esibiscono prepotenza lo fanno perché sono insicuri e hanno bisogno di attirare l'attenzione su di sé. Non bisogna vergognarsi di essere presi di mira da un bullo, ma reagire. Il momento più seguito è stato quello dell'intervento del dott. La Bella sull'uso improprio di internet, in particolare di Facebook, e dei mezzi multimediali. Quello più emozionante, dovuto a due giovani laureate in lettere, che hanno fatto conoscere la vita dei due giudici siciliani attraverso il recital «Per questo mi chiamo Giovanni».
Presenti anche alcune autorità locali, come l'assessore Giovanni Amore, che al momento dei saluti ha dichiarato di aver apprezzato molto l'iniziativa e che adesso tocca ai giovani prendere consapevolezza.
Infine, i nomi dei vincitori del concorso sponsorizzato dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa, letti dalla dott.ssa Omaira Di Rosa, psicologa esperta esterna. Un po' di delusione in sala per chi dovrà accontentarsi di un attestato, ma pazienza. Ci sarà una prossima volta e lo ha confermato anche la dott.ssa Rapicavoli.
GIORNATA ANTIBULLISMO I relatori invitati alla conferenza.
La preside dell'Istituto Comprensivo ha voluto rilevare che non bisogna mai perdere la speranza, nonostante il momento buio che stiamo vivendo. «Bisogna che genitori e insegnanti riappaiano sulla scena dell'educazione. Ai ragazzi infine voglio dire di non esitare a fermare chi umilia o offende gli altri, perché il bullismo è come la mafia: spezza i sogni, soffoca i sentimenti, uccide la speranza».
L'invito ai giovani è stato quello di parlarne sempre, con gli insegnanti e con la famiglia, di non isolarsi e capire che coloro che esibiscono prepotenza lo fanno perché sono insicuri e hanno bisogno di attirare l'attenzione su di sé. Non bisogna vergognarsi di essere presi di mira da un bullo, ma reagire. Il momento più seguito è stato quello dell'intervento del dott. La Bella sull'uso improprio di internet, in particolare di Facebook, e dei mezzi multimediali. Quello più emozionante, dovuto a due giovani laureate in lettere, che hanno fatto conoscere la vita dei due giudici siciliani attraverso il recital «Per questo mi chiamo Giovanni».
Presenti anche alcune autorità locali, come l'assessore Giovanni Amore, che al momento dei saluti ha dichiarato di aver apprezzato molto l'iniziativa e che adesso tocca ai giovani prendere consapevolezza.
Infine, i nomi dei vincitori del concorso sponsorizzato dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa, letti dalla dott.ssa Omaira Di Rosa, psicologa esperta esterna. Un po' di delusione in sala per chi dovrà accontentarsi di un attestato, ma pazienza. Ci sarà una prossima volta e lo ha confermato anche la dott.ssa Rapicavoli.
29/05/2012 | 1654 letture | 0 commenti
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