 
     
          Dal Municipio
     
     
          Casse vuote, debiti milionari e tante tasse non pagate
Comune sull'orlo del crack economico, oggi Consiglio
     Comune sull'orlo del crack economico, oggi Consiglio
          L'ente di piazza Umberto I non è ha approvato il bilancio 2017 perché la regione ha comunicato un taglio da 350mila euro proprio mentre la proposta veniva discussa in aula. Il dissesto unica via percorribile.
     
     
          Più che uno spettro, il crack per il Comune di Vizzini è ormai una strada inevitabile. «Non il peggiore dei mali – assicura il sindaco, Vito Cortese –, perché ci eviterebbe di vivere "impiccati"». L'ultimo scossone al cappio è stato quello decisivo. A far saltare il banco, da un punto di vista tecnico, è stato il taglio da 350mila euro dei trasferimenti regionali. Una notizia arrivata a dicembre proprio mentre in Consiglio si discuteva l'approvazione del bilancio 2017, un documento redatto «stressando le entrare – ammette il primo cittadino – per fare un piano di rientro».
     
     
     
          La relazione del ragioniere – Ma sulle casse gravavano da anni diverse criticità e la coperta, a quel punto, è diventata davvero troppo corta. Il responsabile del Servizi finanziari ha certificato che il Comune «non è in grado di effettuare pagamenti con regolarità», dovendo saldare fatture del 2016 e bollette di energia elettrica per quasi 4,2 milioni di euro vecchie di 4 anni. Sulla testa dei cittadini pende poi la mannaia dell'anticipazione di cassa (quasi 1,8 milioni) e debiti per 6,7 milioni, sui quali, in molti casi, gravano già azioni legali. Da dietro l'angolo, inoltre, sono pronti a sbucare ancora 1,45 milioni di debiti da riconoscere. Una situazione alla quale non si può far fronte con i 7,8 milioni che l'ente di piazza Umberto I dovrebbe riscuotere per tasse e tributi vari, ma che non riesce a intascare. Un paradosso.
Scoppia la polemica politica – Scrutata la parte sommersa di un iceberg che galleggiava inquietante, è scoppiato il polverone politico. Il primo attacco è arrivato dal gruppo di minoranza che fa riferimento all'ex sindaco Pippo Li Volti, sfidante di Cortese alle elezioni dello scorso giugno e subito sceso in piazza per chiedere le dimissioni dell'avversario. Li Volti, oggi componente della segreteria dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha promesso di far leva sulla Regione per un contributo straordinario che compensi il taglio dei trasferimenti, avvisando però che non basterebbe.
«È una vergogna – replica secco Cortese – che un collaboratore di un assessore parli come se fosse un lobbista che garantisce il paese solo per le sue amicizie». Per il capo dell'Amministrazione «il dissesto nasce da due condizioni politiche disastrose: il non aver attivato il decreto legge per il riconoscimento dei debiti e il mancato prepensionamento di 13 dipendenti».
Oggi il botta e risposta si sposterà nell'aula del Consiglio, per una seduta che si preannuncia infuocata. Prima, però, il sindaco e i suoi collaboratori incontreranno un funzionario prefettizio, esperto in materia finanziaria, per capire se ci sono le condizioni per un salvataggio in extremis.
     
     Scoppia la polemica politica – Scrutata la parte sommersa di un iceberg che galleggiava inquietante, è scoppiato il polverone politico. Il primo attacco è arrivato dal gruppo di minoranza che fa riferimento all'ex sindaco Pippo Li Volti, sfidante di Cortese alle elezioni dello scorso giugno e subito sceso in piazza per chiedere le dimissioni dell'avversario. Li Volti, oggi componente della segreteria dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha promesso di far leva sulla Regione per un contributo straordinario che compensi il taglio dei trasferimenti, avvisando però che non basterebbe.
«È una vergogna – replica secco Cortese – che un collaboratore di un assessore parli come se fosse un lobbista che garantisce il paese solo per le sue amicizie». Per il capo dell'Amministrazione «il dissesto nasce da due condizioni politiche disastrose: il non aver attivato il decreto legge per il riconoscimento dei debiti e il mancato prepensionamento di 13 dipendenti».
Oggi il botta e risposta si sposterà nell'aula del Consiglio, per una seduta che si preannuncia infuocata. Prima, però, il sindaco e i suoi collaboratori incontreranno un funzionario prefettizio, esperto in materia finanziaria, per capire se ci sono le condizioni per un salvataggio in extremis.
               07/02/2018 | 11363 letture | 0 commenti
          
          
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