Medicina
«Pochi controlli oculistici in età pediatrica»
Dati allarmanti sottolineano che circa 7 bambini su 10 non eseguono i normali
controlli oculistici in età pediatrica. Le visite sono l'unico modo per mettere
in evidenza tutte quelle condizioni patologiche dell'apparato visivo, e non solo,
che possono portare a una disabilità tale da poter compromettere anche lo sviluppo
psico-fisico del bambino condizionando anche il rendimento scolastico.
È quanto emerso da un sondaggio dell'Unutà operativa complessa di Oculistica del presidio ospedaliero Cto - Azienda ospedaliera «Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello» di Palermo, nei mesi di aprile e giugno 2016, veicolato su pazienti che afferiscono all'Unità operativa. Lo scopo è stato quello di valutare il grado di conoscenza delle linee guida internazionali - dettate dall'American Academy of Ophthalmology (AAO) - che stabiliscono quando effettuare le visite oculistiche da 0 a 6 anni.
Il dott. Antonino Pioppo, che dirige la struttura dal 2001, ha instaurato, con il supporto del dott. Angelo Trapani e della dott.ssa Paola Scibetta, una collaborazione ultra decennale con il Beaumont Hospital di Detroit - centro di importanza mondiale per la Rop. Lavorando in équipe, insieme al dott. Antonio Capone, riferimento internazionale di patologie retiniche del bambino nato pretermine, si sono adottate le stesse linee guida nella prevenzione, diagnosi e cura della retinopatia del pre-termine. I risultati ottenuti sono in linea con quelli americani per quanto riguarda il trattamento laser dei prematuri grazie anche all'ausilio della Ret-Cam, apparecchiatura che consente lo studio fotografico e angiografico della retina dei bambini nati prematuri.
Il direttore dell'Unità operativa di Oftalmologia del Cto, il dott. Antonino Pioppo, dichiara: «Lavorando costantemente e con dedizione alla cura delle malattie visive dei bambini come la retinopatia del prematuro, lo strabismo e la cataratta congenita, glaucoma congenito, ostruzioni delle vie lacrimali, la nostra Unità operativa ha ritenuto opportuno e necessario segnalare, attraverso l'iniziativa, l'importanza della visita oculistica pediatrica preventiva. Un gesto semplice ma fondamentale per permettere ai medici di individuare rapidamente eventuali problemi oculari e poter intervenire tempestivamente qualora si ritenesse necessario».
Il sondaggio è stato condotto dal dott. Angelo Trapani e dal dott. Gregorio Lo Giudice. Nello specifico gli intervistati sono stati 298 a cui è stato chiesto di rispondere a 3 domande: a quale età bisogna sottoporre i bambini alla prima visita oculistica; quante visite oculistiche sono necessarie entro i 6 anni; che cosa si intende per ambliopia o occhio pigro.
Gli intervistati sono stati suddivisi in tre gruppi: il primo costituito da persone dai 20 ai 35 anni, il secondo dai 36 ai 50 anni e il terzo dai 51 agli 80 anni. Inoltre ogni gruppo è stato distinto tra donne e uomini.
È emerso che molti genitori sottovalutano un aspetto importante della salute del proprio figlio, la vista. Spesso ci si rivolge allo specialista quando l'acuità visiva è già compromessa o comunque è già presente una sintomatologia manifesta e non sempre correggibile. Il sondaggio ha registrato che il terzo gruppo, dai 51 agli 80 anni, ha risposto in maniera errata alla maggior parte delle domande, mentre il primo gruppo, dai 20 ai 35 anni, seppur in percentuali basse, è il gruppo più preparato.
Un altro dato emerso è la maggiore conoscenza da parte del sesso femminile della tempistica delle visite oculistiche, circa l'80 percento delle risposte esatte contro il 20 percento date da parte degli uomini.
L'educazione sanitaria deve mirare a spingere i genitori a tenere sotto controllo lo sviluppo della acuità visiva del proprio bambino e a intervenire tempestivamente in caso di difetti della vista. Il dott. Angelo Trapani, oculista pediatra di riferimento, afferma che «nonostante i continui messaggi che sottolineano l'importanza della prevenzione, siamo ancora lontani dal seguire ciò che suggeriscono le linee guida. È impensabile che ancora oggi nel 2016, a causa del mancato controllo oculistico e pediatrico, i bambini con malattie facilmente individuabili e curabili nei primi mesi di vita sviluppino disabilità permanenti quali l'occhio pigro».
E infine il dott. Gregorio Lo Giudice dichiara che «il sondaggio ha messo nero su bianco ciò che emerge dal lavoro che si svolge quotidianamente e che ha fatto scattare il campanello d'allarme portando all'ideazione del sondaggio».
Lo scopo dello stesso infatti è di far riflettere e impegnare, in una più attenta azione di comunicazione e diffusione delle linee guida internazionali delle visite oculistiche in età pediatrica, sia i pediatri che i medici oculisti. Le linee guida stabiliscono che i controlli vanno eseguiti: entro 40 giorni dalla nascita, entro 12 mesi, entro 24-36 mesi, entro 36-48 mesi, entro 60 mesi, entro 6 anni. Questi step si devono seguire in assenza di malattie, in caso contrario vanno effettuati controlli ed esami specialistici su indicazione dell'oculista.
È quanto emerso da un sondaggio dell'Unutà operativa complessa di Oculistica del presidio ospedaliero Cto - Azienda ospedaliera «Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello» di Palermo, nei mesi di aprile e giugno 2016, veicolato su pazienti che afferiscono all'Unità operativa. Lo scopo è stato quello di valutare il grado di conoscenza delle linee guida internazionali - dettate dall'American Academy of Ophthalmology (AAO) - che stabiliscono quando effettuare le visite oculistiche da 0 a 6 anni.
Il dott. Antonino Pioppo, che dirige la struttura dal 2001, ha instaurato, con il supporto del dott. Angelo Trapani e della dott.ssa Paola Scibetta, una collaborazione ultra decennale con il Beaumont Hospital di Detroit - centro di importanza mondiale per la Rop. Lavorando in équipe, insieme al dott. Antonio Capone, riferimento internazionale di patologie retiniche del bambino nato pretermine, si sono adottate le stesse linee guida nella prevenzione, diagnosi e cura della retinopatia del pre-termine. I risultati ottenuti sono in linea con quelli americani per quanto riguarda il trattamento laser dei prematuri grazie anche all'ausilio della Ret-Cam, apparecchiatura che consente lo studio fotografico e angiografico della retina dei bambini nati prematuri.
Il direttore dell'Unità operativa di Oftalmologia del Cto, il dott. Antonino Pioppo, dichiara: «Lavorando costantemente e con dedizione alla cura delle malattie visive dei bambini come la retinopatia del prematuro, lo strabismo e la cataratta congenita, glaucoma congenito, ostruzioni delle vie lacrimali, la nostra Unità operativa ha ritenuto opportuno e necessario segnalare, attraverso l'iniziativa, l'importanza della visita oculistica pediatrica preventiva. Un gesto semplice ma fondamentale per permettere ai medici di individuare rapidamente eventuali problemi oculari e poter intervenire tempestivamente qualora si ritenesse necessario».
Il sondaggio è stato condotto dal dott. Angelo Trapani e dal dott. Gregorio Lo Giudice. Nello specifico gli intervistati sono stati 298 a cui è stato chiesto di rispondere a 3 domande: a quale età bisogna sottoporre i bambini alla prima visita oculistica; quante visite oculistiche sono necessarie entro i 6 anni; che cosa si intende per ambliopia o occhio pigro.
Gli intervistati sono stati suddivisi in tre gruppi: il primo costituito da persone dai 20 ai 35 anni, il secondo dai 36 ai 50 anni e il terzo dai 51 agli 80 anni. Inoltre ogni gruppo è stato distinto tra donne e uomini.
È emerso che molti genitori sottovalutano un aspetto importante della salute del proprio figlio, la vista. Spesso ci si rivolge allo specialista quando l'acuità visiva è già compromessa o comunque è già presente una sintomatologia manifesta e non sempre correggibile. Il sondaggio ha registrato che il terzo gruppo, dai 51 agli 80 anni, ha risposto in maniera errata alla maggior parte delle domande, mentre il primo gruppo, dai 20 ai 35 anni, seppur in percentuali basse, è il gruppo più preparato.
Un altro dato emerso è la maggiore conoscenza da parte del sesso femminile della tempistica delle visite oculistiche, circa l'80 percento delle risposte esatte contro il 20 percento date da parte degli uomini.
L'educazione sanitaria deve mirare a spingere i genitori a tenere sotto controllo lo sviluppo della acuità visiva del proprio bambino e a intervenire tempestivamente in caso di difetti della vista. Il dott. Angelo Trapani, oculista pediatra di riferimento, afferma che «nonostante i continui messaggi che sottolineano l'importanza della prevenzione, siamo ancora lontani dal seguire ciò che suggeriscono le linee guida. È impensabile che ancora oggi nel 2016, a causa del mancato controllo oculistico e pediatrico, i bambini con malattie facilmente individuabili e curabili nei primi mesi di vita sviluppino disabilità permanenti quali l'occhio pigro».
E infine il dott. Gregorio Lo Giudice dichiara che «il sondaggio ha messo nero su bianco ciò che emerge dal lavoro che si svolge quotidianamente e che ha fatto scattare il campanello d'allarme portando all'ideazione del sondaggio».
Lo scopo dello stesso infatti è di far riflettere e impegnare, in una più attenta azione di comunicazione e diffusione delle linee guida internazionali delle visite oculistiche in età pediatrica, sia i pediatri che i medici oculisti. Le linee guida stabiliscono che i controlli vanno eseguiti: entro 40 giorni dalla nascita, entro 12 mesi, entro 24-36 mesi, entro 36-48 mesi, entro 60 mesi, entro 6 anni. Questi step si devono seguire in assenza di malattie, in caso contrario vanno effettuati controlli ed esami specialistici su indicazione dell'oculista.
05/07/2016 | 12477 letture | 0 commenti
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