
San Michele di Ganzaria
Manca un piano d'emergenza in caso di calamità
Il Comune avrebbe dovuto prepararlo quattro anni fa
Il Comune avrebbe dovuto prepararlo quattro anni fa
La legge approvata dopo il terremoto che distrusse L'Aquila obbligava gli
enti locali a provvedere entro 90 giorni, ma non prevede sanzioni per chi ancora
oggi non ha prodotto quell'importante documento.
Una cosa ormai la sanno tutti: l'Italia è un paese ad alto rischio sismico e
l'ultima disastrosa scossa del 24 agosto nel Centro Italia non fa altro che
confermarlo. Da quella prima, fortissima scossa che ha praticamente raso al suolo
interi paesi nel Centro Italia, in molti si sono chiesti in che modo si possa e
si debba intervenire per prevenire i rischi.
Quando si parla di terremoti, si sa e si è letto tante volte negli ultimi giorni,
l'unico strumento a disposizione dell'uomo è la prevenzione. A questo servono ad
esempio i piani d'emergenza che contengono le informazioni sul territorio, la
pianificazione degli interventi e i piani d'evacuazione in caso di calamità come
i terremoti, gli incendi o le alluvioni. Le amministrazioni comunali sono dal 2012,
anno del tragico sisma dell'Aquila, tenute a dotarsi di questi piani. Tuttavia,
al giorno d'oggi ancora 1.795 comuni italiani non hanno un piano d'emergenza,
quasi un quarto (23%) dei Comuni della Penisola. Fra questi Comuni risultano
Amatrice e Accumoli, simboli tragici dell'ultimo terremoto, che non compaiono
nell'elenco dei Comuni a norma della Protezione Civile. Ma non sono i soli: molti
dei Comuni "sbadati" si trovano proprio in Calabria, Campania, Lazio e
Sicilia, che sono tra le regioni a più alta pericolosità sismica.
Il piano di Protezione Civile è un documento indispensabile per la prevenzione dei rischi e per le operazioni di emergenza. Lo prescrive la legge 100 del 12 luglio 2012, che ne richiedeva ai Comuni l'approvazione dopo 90 giorni dall'entrata in vigore. Uno strumento utile ai cittadini per sapere come comportarsi e alle istituzioni per organizzare i soccorsi in caso di terremoti, frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche o maremoti. Per questo dovrebbe essere reso disponibile anche sui siti web istituzionali nonché divulgato - chiaramente - attraverso iniziative di sensibilizzazione. La legge pare, purtroppo, non prevede sanzioni per chi non la rispetta, né controlli sulla qualità dei piani.
Un breve articolo di Repubblica.it parla proprio di quei Comuni che si sono o non si sono adeguati nella redazione/adeguamento del piano di emergenza di Protezione Civile. Una mappa del paese raffigurante i vari Comuni con tre colorazioni diverse secondo una legenda.
Tra i Comuni che non hanno un pian compare anche San Michele di Ganzaria. Nonostante quella legge del 2012 avesse imposto, entro i 90 giorni dalla sua entrata in vigore, di redigere o di adeguare il piano.
Analizzando la mappa realizzata in base ai dati forniti dalla Protezione Civile, San Michele di Ganzaria, non avrebbe fornito il Piano di Emergenza sebbene si trovi in un'area di «Classificazione sismica: 2». I Comuni classificati Zona 2, secondo la classificazione di pericolosità sismica del territorio, sono quelli in cui «possono verificarsi forti terremoti». In totale il territorio nazionale è classificato in quattro zone, a pericolosità decrescente, in parole povere la Zona 2 è un'area ad alto rischio sismico.
Sul documento dei piani comunali pubblicati dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana, in cui c'è la lista dei Comuni che hanno recepito o adeguato il piano come prescrive la legge 100 del 12 luglio 2012, San Michele di Ganzaria non compare. Soltanto sotto, in un'altra pagina, in cui vi è una lista dei «Comuni dotati di piani di emergenza per rischio specifico», riusciamo a leggere il nome del Comune di San Michele di Ganzaria, come del resto la quasi totalità dei Comuni siciliani.
In grosso si tratta di Comuni che si erano dotati di piani deliberati prima del 2012, prima del tragico terremoto dell'Aquila che ha messo in luce le tante, troppe, inadeguatezze del nostro sistema di prevenzione.
Son trascorsi ben 1518 giorni da quella data del 12 luglio 2012, seppur la legge richiedeva ai Comuni entro 90 giorni l'approvazione dall'entrata in vigore, e il Comune di San Michele di Ganzaria non ha ancora redatto o adeguato nessun Piano di Emergenza.
Colpisce davvero la gravità dell'inadempienza. Colpisce che in quattro anni nessuno abbia fatto qualcosa. Colpisce che tale inosservanza avvenga per cose così serie. Colpisce ancor di più alla luce del gravissimo rischio sismico e geologico che pende sulla nostra comunità.
Dobbiamo forse aspettare che un terremoto colpisca anche noi affinché i nostri amministratori si rendano conto dell'assoluta importanza di una seria politica di prevenzione? È mai possibile che a quattro anni dall'insediamento l'Amministrazione comunale e il primo cittadino non abbiano avuto il tempo per occuparsi della realizzazione di un piano d'emergenza?
Non ci resta che sperare nella magnanimità di Madre Natura e ci lasci ancora tranquilli dando il tempo ai nostri sbadati amministratori di interessarsi a tematiche da cui dipende la vita e la morte di bambini, donne e uomini.
Il piano di Protezione Civile è un documento indispensabile per la prevenzione dei rischi e per le operazioni di emergenza. Lo prescrive la legge 100 del 12 luglio 2012, che ne richiedeva ai Comuni l'approvazione dopo 90 giorni dall'entrata in vigore. Uno strumento utile ai cittadini per sapere come comportarsi e alle istituzioni per organizzare i soccorsi in caso di terremoti, frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche o maremoti. Per questo dovrebbe essere reso disponibile anche sui siti web istituzionali nonché divulgato - chiaramente - attraverso iniziative di sensibilizzazione. La legge pare, purtroppo, non prevede sanzioni per chi non la rispetta, né controlli sulla qualità dei piani.
Un breve articolo di Repubblica.it parla proprio di quei Comuni che si sono o non si sono adeguati nella redazione/adeguamento del piano di emergenza di Protezione Civile. Una mappa del paese raffigurante i vari Comuni con tre colorazioni diverse secondo una legenda.
Tra i Comuni che non hanno un pian compare anche San Michele di Ganzaria. Nonostante quella legge del 2012 avesse imposto, entro i 90 giorni dalla sua entrata in vigore, di redigere o di adeguare il piano.
Analizzando la mappa realizzata in base ai dati forniti dalla Protezione Civile, San Michele di Ganzaria, non avrebbe fornito il Piano di Emergenza sebbene si trovi in un'area di «Classificazione sismica: 2». I Comuni classificati Zona 2, secondo la classificazione di pericolosità sismica del territorio, sono quelli in cui «possono verificarsi forti terremoti». In totale il territorio nazionale è classificato in quattro zone, a pericolosità decrescente, in parole povere la Zona 2 è un'area ad alto rischio sismico.
Sul documento dei piani comunali pubblicati dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana, in cui c'è la lista dei Comuni che hanno recepito o adeguato il piano come prescrive la legge 100 del 12 luglio 2012, San Michele di Ganzaria non compare. Soltanto sotto, in un'altra pagina, in cui vi è una lista dei «Comuni dotati di piani di emergenza per rischio specifico», riusciamo a leggere il nome del Comune di San Michele di Ganzaria, come del resto la quasi totalità dei Comuni siciliani.
In grosso si tratta di Comuni che si erano dotati di piani deliberati prima del 2012, prima del tragico terremoto dell'Aquila che ha messo in luce le tante, troppe, inadeguatezze del nostro sistema di prevenzione.
Son trascorsi ben 1518 giorni da quella data del 12 luglio 2012, seppur la legge richiedeva ai Comuni entro 90 giorni l'approvazione dall'entrata in vigore, e il Comune di San Michele di Ganzaria non ha ancora redatto o adeguato nessun Piano di Emergenza.
Colpisce davvero la gravità dell'inadempienza. Colpisce che in quattro anni nessuno abbia fatto qualcosa. Colpisce che tale inosservanza avvenga per cose così serie. Colpisce ancor di più alla luce del gravissimo rischio sismico e geologico che pende sulla nostra comunità.
Dobbiamo forse aspettare che un terremoto colpisca anche noi affinché i nostri amministratori si rendano conto dell'assoluta importanza di una seria politica di prevenzione? È mai possibile che a quattro anni dall'insediamento l'Amministrazione comunale e il primo cittadino non abbiano avuto il tempo per occuparsi della realizzazione di un piano d'emergenza?
Non ci resta che sperare nella magnanimità di Madre Natura e ci lasci ancora tranquilli dando il tempo ai nostri sbadati amministratori di interessarsi a tematiche da cui dipende la vita e la morte di bambini, donne e uomini.
12/09/2016 | 2840 letture | 0 commenti
Cerca nel sito
Eventi
Articoli
RUBRICHE | Fisco e Finanza
25/01/2018 | 12625 letture
di C.B.
RUBRICHE | Terza pagina
27/07/2017 | 17678 letture
di M.G.V.
RUBRICHE | Economia
22/01/2017 | 14598 letture
di G.A.
RUBRICHE | Medicina
05/07/2016 | 12912 letture
di C.S.
Informazioni utili
- » Farmacie
- » Trasporti
- » Associazioni
Conferimento rifiuti
Newsletter
La città e la sua gente
- » Storia
- » Personaggi
- » Emigrati
Meteo
Le previsioni per i prossimi 7 giorni a Vizzini.
Per i dettagli clicca qui.
Per i dettagli clicca qui.
Collabora e segnala
Vuoi segnalare un problema di cui InfoVizzini.it dovrebbe occuparsi?
Ti piacerebbe diventare uno dei nostri collaboratore?
Stai organizzando un evento?
Desideri inviarci una foto o un video su Vizzini?