Caltagirone
Si suicida un agente di polizia penitenziaria 47enne
Trovato in auto vicino al carcere di contrada Noce
Trovato in auto vicino al carcere di contrada Noce
L'uomo era in servizio presso il Nucleo traduzioni e piantonamenti della casa
circondariale di Catania Bicocca. Lascia moglie e due figlie di 13 e 17 anni. Il
Sappe: «Nel 2014 furono 10 i casi di suicidio nelle nostre file».
Un agente di polizia penitenziara in servizio presso il Nucleo traduzioni e piantonamenti
della casa circondariale di Catania Bicocca si è tolto la vita nel primo
pomeriggio di ieri. L'uomo è stato ritrovato a bordo della sua auto nelle
campagne tra Caltagirone e Niscemi, nei pressi del carcere di contrada Noce.
Ancora ignoti i motivi del gesto. Il poliziotto, 47enne, era sposato e aveva due figlie di
13 e 17 anni. La notizia è stata resa nota dal Sindacato autonomo polizia
penitenziaria e dall'Osapp.
«Sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, uno dei cinque Corpi di Polizia dello Stato italiano», sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe, che ricorda come «nel 2014 furono dieci i casi di suicidio nelle file della polizia penitenziaria». Per Capace è importante «evitare strumentalizzazioni, ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dal poliziotto».
«È arrivato il momento che il nuovo capo del Dipartimento - ribadisce il segretario generale aggiunto dell'Osapp, Domenico Nicotra - cominci seriamente ad affrontare i problemi del Corpo e dei suoi uomini, perché adesso più che mai è diventato sempre più complicato, anche sotto l'aspetto psichico, fare il poliziotto penitenziario nelle carceri italiane».
«Sembra davvero non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, uno dei cinque Corpi di Polizia dello Stato italiano», sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe, che ricorda come «nel 2014 furono dieci i casi di suicidio nelle file della polizia penitenziaria». Per Capace è importante «evitare strumentalizzazioni, ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l'attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dal poliziotto».
«È arrivato il momento che il nuovo capo del Dipartimento - ribadisce il segretario generale aggiunto dell'Osapp, Domenico Nicotra - cominci seriamente ad affrontare i problemi del Corpo e dei suoi uomini, perché adesso più che mai è diventato sempre più complicato, anche sotto l'aspetto psichico, fare il poliziotto penitenziario nelle carceri italiane».
07/01/2015 | 5431 letture | 0 commenti
di R.I.
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