
Teatro
Teatro: «Ritratto di un'Isola»
La «Compagnia di Francesco» porta in scena «Ritratto di un'Isola».
Da venerdì 7 a domenica 9 settembre la rappresentazione teatrale scritta e diretta
da Nicola Costa andrà in scena in piazza San Michele (ore 21.00).
Nel cast Nicola Costa, Riccardo Maria Tarci, Alice Ferito e Giuseppe Ielo.
«Ritratto di un'Isola» è il nome che meglio di qualunque altro
si sposa con la drammaturgia di questo recital, una sorta di viaggio nell'ampia
e variegata letteratura siciliana attraverso i versi dei nostri "Padri
letterari", i poeti e i narratori che con la loro opera e, talvolta, con il
loro sacrificio, hanno permesso a questa Trinacria, ampiamente martoriata dalle
dominazioni e dalle piaghe di una società sin troppo amorfa ed arrivista,
di raccontarsi secondo un modello ben lontano da quello descritto dagli stereotipi
e dai facili moralismi sventolati in faccia a chicchessia, come fossero verità
assolute ed ineccepibili.
Omero, Teocrito, Lucrezio, Goethe, De Maupassant, Pirandello, Martoglio, Verga, sono solo alcuni tra i più celebri scrittori che, attraverso il teatro, hanno permesso ai siciliani del mondo di poter raccontare la propria storia - quella della propria origine e della propria tradizione - senza alcuna vergogna e senza pudori di sorta, indossando l'abito, semplice ed elegante, di una dignità che, da sempre, ha contraddistinto questo popolo capace di ispirare e far innamorare i più grandi maestri di tutti i tempi.
Ma «Ritratto di un'Isola» è anche un altro viaggio: quello tra i profumi e tra i colori di una terra che non ha eguali al mondo, quel simposio quasi perfetto tra humor ed eros, tra passione e religione, tra miseria e nobiltà... ovvero le più emblematiche caratteristiche di un popolo che non ha eguali al mondo. La forza, quella dell'animo, innanzitutto. Della propria natura e del proprio modo di essere e di vivere la quotidianità ed i sentimenti nel bene e nel male. Nella gioia e nella sofferenza. Persino dinnanzi alla morte. Ed è, infine, il ritratto di un tempo che fu: quello della manovalanza mafiosa comandata a bacchetta dai padrini di Cosa Nostra con la frequente complicità della classe politica, non solo isolana, ma anche e soprattutto italiana. Quella che ha saputo offendere l'onestà di una terra e dei suoi valori uccidendo, per poche lire, chiunque non rientrasse nei piani di un progetto da cui, i veri siciliani, hanno sempre preso le distanze ora con un silenzio ostinato ed apparentemente sordo alla sete di giustizia, perché impaurito, comprato e/o ottenuto senza scrupoli, ora con parole forti e coraggiose o con il sacrificio di molti figli, colpevoli solo di aver creduto nei loro valori più alti. Quei figli che rivivono oggi grazie alla potenza di un esempio che non ha confronto con alcun reato mafioso. Il loro. Quello dei siciliani per bene.
![Nicola Costa [Foto Nicola Costa]](../store/nicolacosta_2408.jpg)
Omero, Teocrito, Lucrezio, Goethe, De Maupassant, Pirandello, Martoglio, Verga, sono solo alcuni tra i più celebri scrittori che, attraverso il teatro, hanno permesso ai siciliani del mondo di poter raccontare la propria storia - quella della propria origine e della propria tradizione - senza alcuna vergogna e senza pudori di sorta, indossando l'abito, semplice ed elegante, di una dignità che, da sempre, ha contraddistinto questo popolo capace di ispirare e far innamorare i più grandi maestri di tutti i tempi.
Ma «Ritratto di un'Isola» è anche un altro viaggio: quello tra i profumi e tra i colori di una terra che non ha eguali al mondo, quel simposio quasi perfetto tra humor ed eros, tra passione e religione, tra miseria e nobiltà... ovvero le più emblematiche caratteristiche di un popolo che non ha eguali al mondo. La forza, quella dell'animo, innanzitutto. Della propria natura e del proprio modo di essere e di vivere la quotidianità ed i sentimenti nel bene e nel male. Nella gioia e nella sofferenza. Persino dinnanzi alla morte. Ed è, infine, il ritratto di un tempo che fu: quello della manovalanza mafiosa comandata a bacchetta dai padrini di Cosa Nostra con la frequente complicità della classe politica, non solo isolana, ma anche e soprattutto italiana. Quella che ha saputo offendere l'onestà di una terra e dei suoi valori uccidendo, per poche lire, chiunque non rientrasse nei piani di un progetto da cui, i veri siciliani, hanno sempre preso le distanze ora con un silenzio ostinato ed apparentemente sordo alla sete di giustizia, perché impaurito, comprato e/o ottenuto senza scrupoli, ora con parole forti e coraggiose o con il sacrificio di molti figli, colpevoli solo di aver creduto nei loro valori più alti. Quei figli che rivivono oggi grazie alla potenza di un esempio che non ha confronto con alcun reato mafioso. Il loro. Quello dei siciliani per bene.
Quando: 07/09/2007 | Dove: Vizzini
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