Terza pagina
Architettura pre-terremoto e tutela del paesaggio urbano vizzinese
Oltre al patrimonio architettonico ed artistico che tutti conosciamo, Vizzini
conserva anche diverse testimonianze architettoniche "minori", sopravvissute
al sisma del 1693, che andrebbero ugualmente prese in considerazione e tutelate.
Si tratta principalmente di una serie di porte dalle quali si accedeva ai locali
terrani di abitazioni oggi non più esistenti, molto spesso grandi case palazzate.
Si possono distinguere diverse tipologie architettoniche e decorative databili fra il XV e il XVII secolo, in un arco di tempo in cui si registra il passaggio dal Gotico del basso Medioevo al Manierismo del primo Seicento. Fra le tipologie riscontrate, la più antica è quella della porta con arco ogivale e stipiti smussati "a carena di barca" (vico Gerone, cortile Linneo, via Tebe), appartenenti ad una fase artistica di cui sono esempio la chiesa di San Giovanni Evangelista e quella di San Nicolò dei Greci.
Altra tipologia è quella della porta con ampio archivolto e stipiti di dimensioni ridotte di cui abbiamo numerosi esempi a partire dall'ingresso laterale della Chiesa del Carmine (via Guzza, quartiere Matrice, quartiere San Francesco); filiazione diretta di questa tipologia è la porta con arco e stipiti in ampia fascia continua.
L'ultimo gruppo è rappresentato da quelle con aggiustamento, ovvero con una parte in muratura a faccia vista sovrastante l'arco, che si può osservare in due esempi di via Guzza (quartiere di San Giovanni). Fra queste è di gran lunga più interessante quella corrispondente al civico n. 13, nella quale fra gli stipiti e l'arco, su due blocchi sporgenti dalla muratura, è scolpito uno splendido motivo a tralcio di vite, di ascendenza rinascimentale, ma nella fattispecie databile agli inizi del Seicento, le cui foglie sono realizzate con molta cura e verosomiglianza. Questo motivo della vite e dei grappoli d'uva ha una lunga durata nell'architettura ufficiale e privata, tanto da essere riscontrabile in edifici dell'Ottocento. Evidentemente aveva un remoto valore simbolico che oggi ci sfugge, ma in generale possedeva un significato bene augurante.
![[Foto architettura pre-terremoto]](../store/viaguzza.jpg "Esempio di architettura pre-terremoto")
L'importanza di questo patrimonio sconosciuto ai più, non risiede tanto nel
fatto di racchiudere strutture di particolare pregio artistico; ma cosa ancora
più importante rappresenta, se vogliamo, un repertorio di elementi peculiari
della nostra identità storico-culturale, che non va trascurata nè
tanto meno dispersa.
Secondo un principio etico ormai acquisito ai massimi livelli della politica, bisogna preservare queste ricchezze nella loro unicità ed integrità per consegnarle alle generazioni future.
Ulteriori elementi caratterizzanti del paesaggio urbano vizzinese sono sicuramente i tegolati in coppo siciliano che coprono le spiovenze dei tetti (oggi sostituiti con orrendi pannelli di colore rosso acceso che, oltre a costituire un elemento di disturbo estetico, sono una pessima soluzione tecnica), i tegolati realizzati su pareti ubicate a nord ed ovest, con funzione di preservare la fabbrica dalla pioggia e dalle intemperie in generale e di isolare gli ambienti interni (anche queste soluzioni sono state maldestramente sostituite con onduline di catrame), i pergolati, gli orti urbani, i "casili" in legno dipinti di verde.
![[Foto motivo vite]](../store/motivo_vite.jpg "Motivo a tralcio di vite")
Per quanto possibile sarebbe opportuno anche ripristinare l'originaria tinta degli
intonaci, dal momento che non tutti sanno che i nostri paesi erano coloratissimi,
con intonaci scialbati (di colore rosso) e azolati (di colore azzurro) oltre ai
gialli ocra che oggi vanno per la maggiore nei restauri.
Si possono distinguere diverse tipologie architettoniche e decorative databili fra il XV e il XVII secolo, in un arco di tempo in cui si registra il passaggio dal Gotico del basso Medioevo al Manierismo del primo Seicento. Fra le tipologie riscontrate, la più antica è quella della porta con arco ogivale e stipiti smussati "a carena di barca" (vico Gerone, cortile Linneo, via Tebe), appartenenti ad una fase artistica di cui sono esempio la chiesa di San Giovanni Evangelista e quella di San Nicolò dei Greci.
Altra tipologia è quella della porta con ampio archivolto e stipiti di dimensioni ridotte di cui abbiamo numerosi esempi a partire dall'ingresso laterale della Chiesa del Carmine (via Guzza, quartiere Matrice, quartiere San Francesco); filiazione diretta di questa tipologia è la porta con arco e stipiti in ampia fascia continua.
L'ultimo gruppo è rappresentato da quelle con aggiustamento, ovvero con una parte in muratura a faccia vista sovrastante l'arco, che si può osservare in due esempi di via Guzza (quartiere di San Giovanni). Fra queste è di gran lunga più interessante quella corrispondente al civico n. 13, nella quale fra gli stipiti e l'arco, su due blocchi sporgenti dalla muratura, è scolpito uno splendido motivo a tralcio di vite, di ascendenza rinascimentale, ma nella fattispecie databile agli inizi del Seicento, le cui foglie sono realizzate con molta cura e verosomiglianza. Questo motivo della vite e dei grappoli d'uva ha una lunga durata nell'architettura ufficiale e privata, tanto da essere riscontrabile in edifici dell'Ottocento. Evidentemente aveva un remoto valore simbolico che oggi ci sfugge, ma in generale possedeva un significato bene augurante.
Secondo un principio etico ormai acquisito ai massimi livelli della politica, bisogna preservare queste ricchezze nella loro unicità ed integrità per consegnarle alle generazioni future.
Ulteriori elementi caratterizzanti del paesaggio urbano vizzinese sono sicuramente i tegolati in coppo siciliano che coprono le spiovenze dei tetti (oggi sostituiti con orrendi pannelli di colore rosso acceso che, oltre a costituire un elemento di disturbo estetico, sono una pessima soluzione tecnica), i tegolati realizzati su pareti ubicate a nord ed ovest, con funzione di preservare la fabbrica dalla pioggia e dalle intemperie in generale e di isolare gli ambienti interni (anche queste soluzioni sono state maldestramente sostituite con onduline di catrame), i pergolati, gli orti urbani, i "casili" in legno dipinti di verde.
23/10/2006 | 3950 letture | 0 commenti
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