Terza pagina
Il bel Vizzini - parte II
"Arredo urbano": neologismo oramai entrato nell'uso corrente ed
adottato per definire tutte le opere di urbanizzazione che mirano al miglioramento
della vita urbana. Giorno dopo giorno sta assumendo significati utili e di grande
portata, verificabili in pratica in tante parti del mondo, grandi e piccole città,
paesi e frazioni, là dove si vuole intervenire per migliorare la vita del
cittadino si adotta un piano di arredo urbano; veloci passaggi di scala, di piazze
ma anche di panchine e di cestini, di fontane e aiuole, di statue e di lampioni.
Passaggi empiricamente costruiti, importanti, che non relegano l'arredo urbano nel settore del progetto e del mercato di oggetti d'uso corrente, ma servono a mettere il progetto in rapporto con luoghi formalmente e storicamente definiti.
Il loro design, la natura e l'origine dell'idea stessa, nasce dal riscontro che si ha dall'ambiente che ci circonda, rivolto a costumi, a modi di vita, a storia passata e recente; debbono sembrare abiti che ciascuno di noi indossa portando in giro per la città con disinvoltura.
Un marchio identificativo: «Quello è di Vizzini», o ancor meglio: «Quello è vizzinese». Stessa cosa dicesi per l'arredo urbano, «Quella piazza è a Vizzini», «Quei lampioni li ho visti a Vizzini». Per fare un esempio: chi compre una casa che già esiste e vuole arredarla, secondo i propri gusti e le proprie necessità; ogni singolo oggetto comprato, come ogni singolo arredo di serie, non può essere collocato ovunque ma deve trovare la propria sede lì dove si è ideata la sua collocazione. Quindi non si tratta di costruire una casa già con il suo arredo, ma di arredare quello che già c'è con un arredo consono alla propria ubicazione.
Questa piccola prefazione mi è sembrato giusto farla, per introdurre il seguente articolo, a continuo del «Il Bel Vizzini» scritto a fine novembre dell'anno appena trascorso. La gita passata si concludeva buttandosi giù per la ripida discesa di via Cappuccini fermandosi proprio sopra il largo Cappuccini ad ammirare l'ultimo nato in fatto di arredo urbano.
Un'opera, allora ancora incompiuta, di ingegneria artistica, "perpetrata" nei confronti del paesaggio circostante (vedi Chiesa San Giovanni Battista 1693, Chiesa dei Padri Cappuccini) dai progettisti dell'Ufficio Tecnico del Comune di Vizzini.
Ebbene, è già passato quasi metà anno dall'inizio dei lavori,
ma ad oggi, ancora non si ha idea di ciò che debba essere, cosa debba rappresentare,
quale sia la sua utilità.
In tanti pensano che quest'opera di urbanizzazione vandalica sia stata costruita per dare un "senso al senso rotatorio senza senso". Scusate il gioco di parole, dovuto, ma è proprio così, non so chi di voi ha mai rispettato la segnaletica stradale, in fatto di sensi rotatori, nella fattispecie del monumento del largo Cappuccini; prima della sua "apparizione" nel bel mezzo di una piazza enorme, la regolamentazione del traffico era chiara a tutti gli utenti con una buona conoscenza del codice della strada, mantenendo sempre la propria destra e nel caso di svolta a sinistra, sosta e diritto di precedenza.
Bene, con la nascita della piscina (perchè solo così si può definire) dimenticate le regole passate, il codice della strada e tutto ciò che abbia una parvenza di senso rotatorio, perchè vi vedrete sfrecciare da tutte le parti mezzi che svoltano a destra venendo da sinistra, che girano in senso inverso del senso di marcia o che magari sostano accostandosi alla piscina come fosse un marciapiede; tutto a carico della buona regolamentazione del traffico cittadino.
Un pericolo maggiore è dato, per gli utenti, quando scendono le prime ombre della sera, infatti il buio della piazza amplifica notevolmente il pericolo di scontri con altri veicoli.
Spero solo, per le tasche dei contribuenti, che l'Amministrazione non sia ricorsa ad una consulenza esterna, con le parcelle che chiedono oggi gli architetti, per la progettazione di tale opera, illegale e fuori norma, visto dimensioni e forma, per essere adottata come aiuola di un senso rotatorio.
Allo stato attuale si presenta come una enorme aiuola, spoglia fino a qualche tempo fa, abbellita da madre natura con un bel manto erboso, da far arrossire dall'invidia il campo da gioco dello stadio comunale. Nulla trapela dalla stanza dei bottoni, dove i tecnici tengono un stretto riservo, al fine di non far conoscere la vera finalità dell'Opera, o forse sono ancora riuniti per far nascere l'idea giusta che completerà l'Opera.
A questo punto, visti gli sviluppi del caso, molto ma molto a rilento, proporrei allo Staff di InfoVizzini.it, di bandire un concorso senza premi, rivolto agli internauti che navigano sul portale, al fine di realizzare un progetto, un'idea per completare l'Opera. A quel punto basterebbe costituire solo una commissione esaminatrice, che visionati i progetti premierebbe i più belli e originali presentandoli a chi di dovere in Amministrazione.
Voi, miei cari lettori cosa ne pensate? Sfruttate il Forum per esporre le vostre idee e vediamo la cosa dove ci porta.
Un caloroso abbraccio dalla Vs. Civetta.
Passaggi empiricamente costruiti, importanti, che non relegano l'arredo urbano nel settore del progetto e del mercato di oggetti d'uso corrente, ma servono a mettere il progetto in rapporto con luoghi formalmente e storicamente definiti.
Il loro design, la natura e l'origine dell'idea stessa, nasce dal riscontro che si ha dall'ambiente che ci circonda, rivolto a costumi, a modi di vita, a storia passata e recente; debbono sembrare abiti che ciascuno di noi indossa portando in giro per la città con disinvoltura.
Un marchio identificativo: «Quello è di Vizzini», o ancor meglio: «Quello è vizzinese». Stessa cosa dicesi per l'arredo urbano, «Quella piazza è a Vizzini», «Quei lampioni li ho visti a Vizzini». Per fare un esempio: chi compre una casa che già esiste e vuole arredarla, secondo i propri gusti e le proprie necessità; ogni singolo oggetto comprato, come ogni singolo arredo di serie, non può essere collocato ovunque ma deve trovare la propria sede lì dove si è ideata la sua collocazione. Quindi non si tratta di costruire una casa già con il suo arredo, ma di arredare quello che già c'è con un arredo consono alla propria ubicazione.
Questa piccola prefazione mi è sembrato giusto farla, per introdurre il seguente articolo, a continuo del «Il Bel Vizzini» scritto a fine novembre dell'anno appena trascorso. La gita passata si concludeva buttandosi giù per la ripida discesa di via Cappuccini fermandosi proprio sopra il largo Cappuccini ad ammirare l'ultimo nato in fatto di arredo urbano.
Un'opera, allora ancora incompiuta, di ingegneria artistica, "perpetrata" nei confronti del paesaggio circostante (vedi Chiesa San Giovanni Battista 1693, Chiesa dei Padri Cappuccini) dai progettisti dell'Ufficio Tecnico del Comune di Vizzini.
In tanti pensano che quest'opera di urbanizzazione vandalica sia stata costruita per dare un "senso al senso rotatorio senza senso". Scusate il gioco di parole, dovuto, ma è proprio così, non so chi di voi ha mai rispettato la segnaletica stradale, in fatto di sensi rotatori, nella fattispecie del monumento del largo Cappuccini; prima della sua "apparizione" nel bel mezzo di una piazza enorme, la regolamentazione del traffico era chiara a tutti gli utenti con una buona conoscenza del codice della strada, mantenendo sempre la propria destra e nel caso di svolta a sinistra, sosta e diritto di precedenza.
Bene, con la nascita della piscina (perchè solo così si può definire) dimenticate le regole passate, il codice della strada e tutto ciò che abbia una parvenza di senso rotatorio, perchè vi vedrete sfrecciare da tutte le parti mezzi che svoltano a destra venendo da sinistra, che girano in senso inverso del senso di marcia o che magari sostano accostandosi alla piscina come fosse un marciapiede; tutto a carico della buona regolamentazione del traffico cittadino.
Un pericolo maggiore è dato, per gli utenti, quando scendono le prime ombre della sera, infatti il buio della piazza amplifica notevolmente il pericolo di scontri con altri veicoli.
Spero solo, per le tasche dei contribuenti, che l'Amministrazione non sia ricorsa ad una consulenza esterna, con le parcelle che chiedono oggi gli architetti, per la progettazione di tale opera, illegale e fuori norma, visto dimensioni e forma, per essere adottata come aiuola di un senso rotatorio.
Allo stato attuale si presenta come una enorme aiuola, spoglia fino a qualche tempo fa, abbellita da madre natura con un bel manto erboso, da far arrossire dall'invidia il campo da gioco dello stadio comunale. Nulla trapela dalla stanza dei bottoni, dove i tecnici tengono un stretto riservo, al fine di non far conoscere la vera finalità dell'Opera, o forse sono ancora riuniti per far nascere l'idea giusta che completerà l'Opera.
A questo punto, visti gli sviluppi del caso, molto ma molto a rilento, proporrei allo Staff di InfoVizzini.it, di bandire un concorso senza premi, rivolto agli internauti che navigano sul portale, al fine di realizzare un progetto, un'idea per completare l'Opera. A quel punto basterebbe costituire solo una commissione esaminatrice, che visionati i progetti premierebbe i più belli e originali presentandoli a chi di dovere in Amministrazione.
Voi, miei cari lettori cosa ne pensate? Sfruttate il Forum per esporre le vostre idee e vediamo la cosa dove ci porta.
Un caloroso abbraccio dalla Vs. Civetta.
19/03/2006 | 3592 letture | 0 commenti
di La Civetta
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