Terza pagina
Vizzini innevata
La notte precedente, dopo un lungo e freddo pomeriggio contornato da continue ma
non abbondanti nevicate, come se ci fossimo spostati geograficamente a latitudini
nordiche, arriva, per noi del sud, abituati a ben altre temperature, la grande
nevicata, la "Tormenta".
Durante e dopo una abbondante nevicata tutto diventa surreale, a differenza della
pioggia, che cadendo produce degli scrosci infrangendo le proprie gocce su tutto
quello che incontra sotto il peso della gravità, la neve quando cade, quando
fiocca, non produce alcun suono.
Non so quanti di voi hanno mai ammirato, perchè di spettacolo della natura si tratta, una abbondante nevicata, stando magari al freddo, fuori a guardare, ma ancor più ad ascoltare. Bene: tutto è silenzio, nessun rumore, i fiocchi cadono e ricoprono tutto ciò che incontrano, ingigantendo e talvolta trasformando le sagome e le dimensioni, tutto nel più assoluto silenzio.
Dopo un'abbondante nevicata regna il silenzio, un silenzio surreale, interrotto
solo dal calpestio dei fiocchi che producono un rumore cupo, come se un pezzo di
vetro ricoperto di stoffa fosse stato schiacciato al vostro passaggio.
Strano che gli estremi, in quanto tali, si somiglino, come a voler chiudere un cerchio; infatti è la stessa sensazione che si prova ad affrontare il deserto: lo stesso silenzio, surreale, indescrivibile, da farti mancare il respiro, un silenzio, un complesso di sensazioni a cui i nostri sensi non sono mai stati esposti.
Dopo una nevicata, quasi sempre si ha un'aumento della temperatura e se le nuvole scompaiono, lasciano il posto ad uno spettacolo meraviglioso, come quello che abbiamo assistito la scorsa notte.
La volta celeste era incastonata da tanti piccoli diamanti a formare un pavè irregolare ma scintillante ed il panorama circostante non era da meno, un gioiello della natura, cortili, strade, palazzi, scalinate, che ritoccate da un pennello abilmente maneggiato risplendevano sotto una luce diversa dalla solita.
Suggestionato e allo stesso tempo coinvolto dallo scenario che si presentava quella
sera mi incamminavo la stessa notte ed il giorno successivo alla scoperta di un
angolo, di una strada o di un cortile già conosciuto del centro storico,
da fotografare, sfruttando le nuove sfumature ed i nuovi giochi cromatici regalate
dalla coltre nevosa.
Lo stupore è stato tanto, perchè era come rivedere gli stessi posti sotto una nuova luce, come se un filtro posto davanti all'obbiettivo trasformasse quello che l'occhio fino ad allora aveva visto in un modo completamente diverso. Ma non tutto quello che ho incontrato era motivo di contemplazione e di meraviglia, accanto a posti meravigliosi, palazzi, cortili e cunnutti, tipici del nostro centro; ho potuto constatare quanto degrado ci possa essere sotto i nostri occhi, degrado che neanche una abbondante coltre di neve è riuscita a coprire.
Case abbandonate e diroccate, cassonetti per la raccolta dei rifiuti divelti o
bruciati, i nuovi cestini, di bell'aspetto quando ancora nuovi, per la raccolta
delle cartacce reduci dalle scorrerie notturne di barbari distruttori, ridotti ad
un ammasso di rottami, cassonetti per la raccolta differenziata colmi e mai svuotati
(vedi largo Matrice a ridosso la Basilica di S. Vito Martire, non svuotati da
dicembre 2005), o peggio ancora scambiati, da utenti sbadati o incivili, per normali
cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi (vedi Via Matteo Agosta).
Siamo e viviamo a casa nostra, e nonostante tutto continuiamo a trattarla male, viviamo in un paese che ha una lunghissima storia e non ce ne curiamo, sarà l'educazione famigliare inesistente, sarà la mancanza di senso civico, sarà la mancanza di cultura, ma tutto ciò, sta trasformando Vizzini in una discarica a cielo aperto.
Non abbiamo la benchè minima idea di quale potenzialità può avere il nostro paese, ci lamentiamo di continuo, questo non và e quello non funziona e questo è così e quello va cosà, ma nonostante tutto continuiamo a distruggerlo, direttamente ed indirettamente.
Apriamo gli occhi, insieme si può ricostruire e ripartire senza sperare solo nell'Amministrazione, da soli per Loro sarebbe impossibile.
Non so quanti di voi hanno mai ammirato, perchè di spettacolo della natura si tratta, una abbondante nevicata, stando magari al freddo, fuori a guardare, ma ancor più ad ascoltare. Bene: tutto è silenzio, nessun rumore, i fiocchi cadono e ricoprono tutto ciò che incontrano, ingigantendo e talvolta trasformando le sagome e le dimensioni, tutto nel più assoluto silenzio.
Strano che gli estremi, in quanto tali, si somiglino, come a voler chiudere un cerchio; infatti è la stessa sensazione che si prova ad affrontare il deserto: lo stesso silenzio, surreale, indescrivibile, da farti mancare il respiro, un silenzio, un complesso di sensazioni a cui i nostri sensi non sono mai stati esposti.
Dopo una nevicata, quasi sempre si ha un'aumento della temperatura e se le nuvole scompaiono, lasciano il posto ad uno spettacolo meraviglioso, come quello che abbiamo assistito la scorsa notte.
La volta celeste era incastonata da tanti piccoli diamanti a formare un pavè irregolare ma scintillante ed il panorama circostante non era da meno, un gioiello della natura, cortili, strade, palazzi, scalinate, che ritoccate da un pennello abilmente maneggiato risplendevano sotto una luce diversa dalla solita.
Lo stupore è stato tanto, perchè era come rivedere gli stessi posti sotto una nuova luce, come se un filtro posto davanti all'obbiettivo trasformasse quello che l'occhio fino ad allora aveva visto in un modo completamente diverso. Ma non tutto quello che ho incontrato era motivo di contemplazione e di meraviglia, accanto a posti meravigliosi, palazzi, cortili e cunnutti, tipici del nostro centro; ho potuto constatare quanto degrado ci possa essere sotto i nostri occhi, degrado che neanche una abbondante coltre di neve è riuscita a coprire.
Siamo e viviamo a casa nostra, e nonostante tutto continuiamo a trattarla male, viviamo in un paese che ha una lunghissima storia e non ce ne curiamo, sarà l'educazione famigliare inesistente, sarà la mancanza di senso civico, sarà la mancanza di cultura, ma tutto ciò, sta trasformando Vizzini in una discarica a cielo aperto.
Non abbiamo la benchè minima idea di quale potenzialità può avere il nostro paese, ci lamentiamo di continuo, questo non và e quello non funziona e questo è così e quello va cosà, ma nonostante tutto continuiamo a distruggerlo, direttamente ed indirettamente.
Apriamo gli occhi, insieme si può ricostruire e ripartire senza sperare solo nell'Amministrazione, da soli per Loro sarebbe impossibile.
12/03/2006 | 3919 letture | 0 commenti
di La Civetta
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