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Il Parco della Rimembranza
«Un bellissimo viale alberato: Regina Margherita, che ha principio dal piano di Santa Maria di Gesù e via Vittorio Emanuele, e quindi s'inoltra in linea retta verso levante fiancheggiato da alberi di acacia, e, per un tratto dei due lati, di nuove e graziose palazzine, che proseguono per lungo tratto dal lato di sinistra ininterrottamente. Sulla destra di detto viale è una moderna villa dedicata a Palco di Rimembranza, in memoria dei caduti vizzinesi per la guerra di unificazione e di indipendenza e di civiltà del 1915-1918.»

Cav. Gaetano Interlandi Leotta
1935

«Il Giardino comunale, è uno dei più bei giardini comunali del circondario, di recente è stato pavimentato e la vecchia vasca dei pesci è stata rifatta con motivi architettonici diversi e giuochi d'acqua. Vi si svolgeva fino agli inizi degli anni '60 la famosa festa degli alberi e tradizione vuole si chiamasse "Parco delle Rimembranze" in onore ai caduti di tutte le guerre.»

"Vizzini e la sua guida turistica"

Gregorio Failla
Salvatore Costa
2001

Ecco come descrivono, a distanza di diversi anni, il Giardino comunale, il Cav. G. Interlandi Leotta e gli autori della prima guida turistica di Vizzini i Sig.ri Failla e Costa. Credo che noi tutti Vizzinesi siamo concordi con loro, anche se le descrizioni e gli apprezzamenti si distanziano tra di loro di diversi anni, la Villa comunale è stata un motivo di vanto per noi Vizzinesi ed un'invidia per i cittadini dei paesi limitrofi.

Con l'età che mi ritrovo, ho potuto apprezzare nel tempo le diverse fasi di trasformazioni che si sono susseguite all'interno della Villa, lavori apportati dalle varie amministrazioni al semplice scopo di abbellirla e renderla più funzionale possibile.
Ricordo la parte finale della Villa, dall'ultimo ingresso sul viale, fin giù, dove oggi troviamo l'edicola, allora inesistente, quando ancora mancava tutta la ringhiera; il muretto la sera si popolava di giovani, che appollaiati come dei piccioni, ammiravano l'allora passeggio al Viale.

All'interno, sempre nella parte finale, dove oggi fanno bella mostra i pochi giochi per bambini, non esistevano aiuole, nessuna pavimentazione, ma solo terra battuta; dove i bambini scorrazzavano con le bici, alzando polveroni da imbiancare tutt'intorno come fosse caduta la neve.
L'unico gioco per bambini che mi ricordi era un grande scivolo in metallo, consunto dal tempo e arrugginito. Ci si sedeva in sedili di ferro, con il cuscino a ribalta, uguali a quelli del cinema Moderno.
La vasca era a forma circolare con uno zampillo basso a piramide con l'apice mozzato, che dava la possibilità, pur zampillando, di sedersi intorno senza bagnarsi, magari ad ammirare i pesci rossi che popolavano i suoi fondali quasi sempre puliti, o a sbirciare qualche coppietta, un po' più grande, che si baciava; un'opera muraria senza alcuna pretesa artistica, ma, a mio avviso, molto più bella dell'odierna vasca ottagonale, con uno zampillo che se attivato allontana gli avventori che si vogliono sedere, pena una doccia fredda.

"U Villieri" era una persona a cui bisognava portar rispetto, una persona di polso che imprecava ogni qualvolta vedeva qualcuno che si accingeva a strappare una semplice foglia dalle siepi.
La Villa era curata, le lunghe siepi, che costantemente venivano sistemate per dare un senso alle aiuole, erano sempre verdi; le aiuole erano piene di fiori che abbellivano la Villa nei periodi primaverili ed estivi, e gli alberi venivano ripuliti per renderli sempre più belli e privi di insidie a chi, sotto passeggiava.
Questa era la Villa di qualche tempo fa, il ricordo del primo bacio, l'ansia nel fumare la prima sigaretta, l'incontro con gli amici ad ascoltare musica rock grazie ai primi Hi-Fi portatili, il ritrovo di tante comitive che facevano vivere la Villa con un rispetto per l'ambiente che oggi credo si sia perso.

Oggi, 2 febbraio 2006, con la bella giornata, con un sole che è riapparso caldo e splendente, come a voler farci dimenticare tutti i giorni di pioggia appena passati; usciamo con mio figlio a far due passi, meta la Villa ed i giochi per bambini.
Entro dal cancello posto di fronte al monumento del Milite Ignoto e mi ritrovo la stradina che conduce dritta alla vasca sbarrata da una immensità di rami caduti dagli alberi sovrastanti, deduco che stiano facendo dei lavori di pulizia o di messa in sicurezza di eventuali rami vecchi, prossimi al cadere in testa a qualche malaugurato passante.
Aggiriamo l'ostacolo e ci fermiamo sul bordo della vasca, con lo zampillo perennemente spento, ad ammirare i pesci, lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è sconcertante; grazie alla globalizzazione ed al progresso, le lattine di Coca Cola, le bottiglie di birra, le batterie, i pacchetti di sigarette e quant'altro possa riempire un bidone della spazzatura, hanno rubato il posto ai pesciolini rossi; l'effetto cromatico è strabiliante, l'acqua di un colore verdognolo riporta la mia mente indietro nel tempo, un ricordo lontano, quando piccolo mio padre mi portava a comprare la verdura fresca giù, sotto la chiesa del Pericolo, "nall'orta", le "ggèbbie", enormi vasche in muratura, che gli ortolani usavano come riserve d'acqua, erano piene di melma, a testimonianza degli anni passati senza pulizia alcuna.

La Villa comunale
Ci giriamo intorno, come dei naufraghi, che alla vista della terra ferma, si accorgono di essersi arenati su di un'isola priva di approdi, l'effetto non cambia, da qualsiasi angolazione la si guardi, la vasca è tutto quello che contiene è dar fare schifo.
Come a volerci togliere l'amaro in bocca, ci dirigiamo alla fontana, "o sgrìcciu", ma le sue condizioni non son di meno, la vaschetta è otturata ed il livello dell'acqua non ci permette di poter bere, a pelo d'acqua galleggia di tutto.

La Villa comunale

La Villa comunale
Uno spettacolo indecoroso avvolge tutto l'ambiente, se prima la Villa comunale era un motivo di vanto, adesso non è altro, nello stato in cui riversa oggi, motivo di vergogna ed indignazione.
I Giardini erano nati come Parco delle Rimembranze, in onore agli eroi vizzinesi caduti durante la grande guerra del 1915-18, ma credo proprio che di rispetto, a quegli eroi che hanno sacrificato la propria vita per un futuro migliore per loro e per le generazioni future, ne stiamo portando veramente poco o nulla.

La Villa comunale

La Villa comunale
Credo che nel bilancio del Comune di Vizzini ci sia una voce spese che corrisponda alla Villa Comunale, quindi un budget di spese preventivate saranno state stanziate per la manutenzione ordinaria e straordinaria del Giardino pubblico, allora mi chiedo, come mai la Villa naviga in queste brutte acque?
Il senso civico ed il rispetto del bene pubblico si è perso da diversi anni, i giovani non hanno rispetto per nulla che non sia realmente suo, non rispettando quello che a loro avviso non è suo, non rispettando così nè il prossimo nè indirettamente loro stessi.
La figura del guardiano potrebbe essere un deterrente, sempre entro certi limiti, e nel frattempo potrebbe ripristinare il verde che oggi non esiste più. Ci riusciremo in un prossimo futuro a rimettere qualcosa al posto che gli spetta?
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06/02/2006 | 4814 letture | 0 commenti
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