Terza pagina
Prove tecniche di scempio ambientale
C'è da scommettere che in un ipotetico "Manuale dello scempio ambientale" questa vicenda occuperebbe un intero capitolo. Ma purtroppo non si può essere orgogliosi di fatti del genere. Perchè nonostante la cosa sia passata in sordina, la realtà dei fatti dice che anche Vizzini rientra in quella fetta di territorio sul quale la "lungimirante" giunta regionale siciliana ha dato il via libera ad un piano che potrebbe trasformare un paradiso in qualcosa di simile all'inferno.
31 Marzo 2004: la Regione Sicilia, per mezzo dell'allora assessore all'industria Marina Noè, ratifica una concessione in favore della società americana Panther Resources Corporation per la ricerca, su un'area di quasi 750 chilometri quadrati, di <<idrocarburi liquidi e gassosi>>.
Basta andare a leggere il contenuto della disciplinare per accorgersi che i sospetti sulla concessione sono più che fondati. La Regione infatti da praticamente "carta bianca" alla compagnia petrolifera texana per effettuare trivellazioni sul territorio a fini di ricerca e per costruire condutture, serbatoi e strutture per l'estrazione ed il trasporto degli idrocarburi eventualmente presenti nell'area.
La portata del pericolo si configura definitivamente quando si va ad analizzare la zona interessata dall'operazione che ha preso il nome di "Fiume Tellaro": proprio lungo il percorso dell'omonimo fiume si estende l'area di trivellazione, per un territorio che abbraccia Noto, Avola, Modica, fino ad arrivare a Vizzini.
Il Val di Noto, considerata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, invasa dalle trivelle? I paesaggi del Barocco o l'Oasi di Vendicari attraversati dalle condutture di petrolio? Si, proprio così. Nessun catastrofismo, soltanto l'analisi di un rischio reale che non è possibile ignorare vista la "leggerezza" della disciplinare che, anzichè dettare regole precise e porre vincoli, strizza l'occhio a James Emory Smitherman III, il miliardario texano titolare della Panther R.C..
L'istanza presentata nel 2002 dalla Panther passò quasi inosservata, senza che nessuno dei sindaci dei paesi interessati osasse proferire parola. E adesso sembra troppo tardi per cominciare ad urlare aiuto ai quattro venti.
Praticamente scontata l'indignazione degli esponenti dei Verdi del catanese, ragusano e siracusano, suscita invece qualche perplessità la risposta dell'assessore regionale al turismo Fabio Granata (AN), all'epoca della concessione assessore ai Beni Culturali, che pur ritenendo necessario il salvataggio dell'ambiente e della tradizione culturale del Tellaro da simili follie, aggiunge che il decreto <<È stato un atto unilaterale dell'assessore Noè>> e che <<la giunta non sapeva niente>>. Dichiarazioni che non possono non dare l'impressione che all'interno del governo regionale ognuno faccia un pò ciò che gli pare.
In che grado le trivellazioni della società di Smitherman III interesseranno il territorio di Vizzini non è ancora possibile saperlo. Si sa solo che a partire da giugno dovrebbero cominciare le operazioni sul pozzo di Comiso 4 e su quello di Nobile 1 (ex Agip). Il resto è tutto nelle mani della società di Huston, che per i prossimi 6 anni sarà libera di scorazzare, trivelle alla mano, su e giù per il Tellaro alla ricerca di petrolio e gas naturali.
Il triste esempio del triangolo industriale Melilli-Augusta-Priolo dovrebbe far riflettere. Senza preventivare necessariamente il peggio, ci chiediamo: cosa ha spinto il governo regionale a firmare con tanta leggerezza una concessione così pesante?
Non ci resta che incrociare le dita e sperare che in futuro il territorio vizzinese, così come tutta l'area interessata, non venga deturpata da trivelle, condutture e quant'altro; potere dell'oro nero permettendo.
31 Marzo 2004: la Regione Sicilia, per mezzo dell'allora assessore all'industria Marina Noè, ratifica una concessione in favore della società americana Panther Resources Corporation per la ricerca, su un'area di quasi 750 chilometri quadrati, di <<idrocarburi liquidi e gassosi>>.
Basta andare a leggere il contenuto della disciplinare per accorgersi che i sospetti sulla concessione sono più che fondati. La Regione infatti da praticamente "carta bianca" alla compagnia petrolifera texana per effettuare trivellazioni sul territorio a fini di ricerca e per costruire condutture, serbatoi e strutture per l'estrazione ed il trasporto degli idrocarburi eventualmente presenti nell'area.
La portata del pericolo si configura definitivamente quando si va ad analizzare la zona interessata dall'operazione che ha preso il nome di "Fiume Tellaro": proprio lungo il percorso dell'omonimo fiume si estende l'area di trivellazione, per un territorio che abbraccia Noto, Avola, Modica, fino ad arrivare a Vizzini.
Il Val di Noto, considerata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, invasa dalle trivelle? I paesaggi del Barocco o l'Oasi di Vendicari attraversati dalle condutture di petrolio? Si, proprio così. Nessun catastrofismo, soltanto l'analisi di un rischio reale che non è possibile ignorare vista la "leggerezza" della disciplinare che, anzichè dettare regole precise e porre vincoli, strizza l'occhio a James Emory Smitherman III, il miliardario texano titolare della Panther R.C..
L'istanza presentata nel 2002 dalla Panther passò quasi inosservata, senza che nessuno dei sindaci dei paesi interessati osasse proferire parola. E adesso sembra troppo tardi per cominciare ad urlare aiuto ai quattro venti.
Praticamente scontata l'indignazione degli esponenti dei Verdi del catanese, ragusano e siracusano, suscita invece qualche perplessità la risposta dell'assessore regionale al turismo Fabio Granata (AN), all'epoca della concessione assessore ai Beni Culturali, che pur ritenendo necessario il salvataggio dell'ambiente e della tradizione culturale del Tellaro da simili follie, aggiunge che il decreto <<È stato un atto unilaterale dell'assessore Noè>> e che <<la giunta non sapeva niente>>. Dichiarazioni che non possono non dare l'impressione che all'interno del governo regionale ognuno faccia un pò ciò che gli pare.
In che grado le trivellazioni della società di Smitherman III interesseranno il territorio di Vizzini non è ancora possibile saperlo. Si sa solo che a partire da giugno dovrebbero cominciare le operazioni sul pozzo di Comiso 4 e su quello di Nobile 1 (ex Agip). Il resto è tutto nelle mani della società di Huston, che per i prossimi 6 anni sarà libera di scorazzare, trivelle alla mano, su e giù per il Tellaro alla ricerca di petrolio e gas naturali.
Il triste esempio del triangolo industriale Melilli-Augusta-Priolo dovrebbe far riflettere. Senza preventivare necessariamente il peggio, ci chiediamo: cosa ha spinto il governo regionale a firmare con tanta leggerezza una concessione così pesante?
Non ci resta che incrociare le dita e sperare che in futuro il territorio vizzinese, così come tutta l'area interessata, non venga deturpata da trivelle, condutture e quant'altro; potere dell'oro nero permettendo.
03/04/2005 | 3384 letture | 0 commenti
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