I racconti di Doctor
Storia d'amore e forse d'interesse
Fu una storia d'amore e forse di interesse, secondo alcuni maligni, quella tra Ciccio,
Ciccina e Cicciuzza, chiaramente sono nomi di pura fantasia per evitare di renderli
facilmente riconoscibili e quindi darli in pasto al pubblico ludibrio. Era una
classico triangolo, ma allora non esisteva questo termine se non in geometria.
Ciccio era il marito, Ciccina la povera moglie, Cicciuzza l'amante, in termini
più crudi si definiva sfasciafamigghi, in questo caso era invece l'elemento
di equilibrio dell'intero triangolo: rendeva Ciccio più sereno e tranquillo,
nonchè accondiscendente nei riguardi di Ciccina, avendo lui la coda di paglia la
accontentava in tutto e per tutto appena lei apriva bocca.
Cicciuzza era una maestra delle scuole elementari, Ciccio un impiegato ed inoltre teneva in ordine la contabilità di un ingrosso, da giovane era stato uno sportivo praticante, aveva giocato anche nella squadra locale che militava in tornei di buon livello, era un bell'uomo dal fisico asciutto grazie al suo passato sportivo, una persona veramente simpatica, sempre disponibile e gentile.
Vicino all'ingrosso dove Ciccio frequentemente si recava per collaborare nell'amministrazione abitava Cicciuzza, che era stata una bella donna nel recente passato, era arrivata alla media età nubile allo stato civile e comunque non sposata, era maestra di scuola, vestiva in maniera impeccabile, capelli sempre in ordine, indossava fantasiosi e civettuoli cappellini, un filo di cipria in volto, stava bene economicamente, aveva il suo stipendio di maestra ed in più qualche altra rendita, non aveva grandi spese per cui poteva mettere da parte quasi tutto quello che guadagnava.
Ciccio era molto legato ai soldi, era sposato ma non aveva figli. Dai oggi e dai domani, Ciccio che passava sotto il balcone e salutava ossequiosamente, Cicciuzza stava affacciata al balcone non casualmente ma con la scusa di sistemare le piante: o annaffiava o potava o semplicemente zappettava, in realtà aspettava il saluto di Ciccio che passava, per rispondergli con un largo sorriso. Lui la guardava, lei lo guardava, loro si guardavano scambiando qualche parola.
Un giorno lui si fece più intraprendente e con una scusa banale si autoinvitò a salire, lei acconsentì, da cosa nasce cosa fino a quando si mettono assieme. Lei è felice e contenta come una pasqua per avere finalmente accanto a sé un vero uomo, bello e malandrino che la potesse difendere in caso di necessità, lui ha fatto comunque una conquista, tutti i pomeriggi si vedono, lei volutamente lascia la porta di casa socchiusa a filazzedda; a scurata - all'imbrunire - lui, dopo essersi guardato bene intorno per evitare spiacevoli sorprese, spinge la porta con indifferenza, apre, sale e così Ciccio e Cicciuzza stanno un po' insieme. Cosa fanno non ci è dato sapere, ognuno di voi è libero di pensare quello che più gli aggrada, spero che non siate come il lupo di mala coscienza, che come opera pensa!
Si visse un vero dramma, quando dei dirimpettai maliziosamente chiesero alla propria cameriera, che non era un'aquila di intelligenza, passando di chiudere con indifferenza quella porta lasciata appositamente a filazzedda. Ciccio se avesse potuto avrebbe distrutto quella maledetta porta inaspettatamente trovata serrata e se la sarebbe anche mangiata dalla rabbia, Cicciuzza, scesa giù di gran corsa ad aprire a Ciccio, tentava di sedarlo amorosamente dalla improvvisa e strabocchevole rabbia.
La sera Ciccio tornava sempre a casa dalla moglie ed in più portava qualcosa che un domani gli potesse tornare utile. Forse per questo la moglie Ciccina incassava e sopportava con eroica pazienza il tradimento continuo del marito.
La storia continua per anni ed anni. Negli anni '60 '70 Ciccio e la moglie Ciccina emigrano negli Stati Uniti d'America, rapidamente trovano un lavoro: contabile lui, sartina lei. Secondo paesani malpensanti Ciccio voleva scaricare la moglie in America e così tornarsene in paese e godersi in assoluta tranquillità Cicciuzza ed i suoi soldi. Non fu così. La moglie a costo di sacrifici personali inenarrabili testardamente volle tornare in paese assieme al marito. Lui la accontentava in tutto pur di tenerla buona, comprarono un terreno in campagna, costruirono una casa di villeggiatura la arredarono a loro completo piacimento, la stessa cosa fecero per una casa a mare nel territorio di Marina di Ragusa. Cicciuzza era contenta anch'essa del ritorno di Ciccio anche se lo doveva condividere con la legittima moglie. Ma tant'è!
La storia continuò ancora per diversi anni, quando Cicciuzza andò in pensione era lo stesso Ciccio, fornito di regolare delega, a ritirare il mensile ufficialmente per evitarle ogni disturbo, secondo i più maligni per decurtare da inutili sovrabbondanze quanto ritirato.
Caramente,
vostro doctor
Cicciuzza era una maestra delle scuole elementari, Ciccio un impiegato ed inoltre teneva in ordine la contabilità di un ingrosso, da giovane era stato uno sportivo praticante, aveva giocato anche nella squadra locale che militava in tornei di buon livello, era un bell'uomo dal fisico asciutto grazie al suo passato sportivo, una persona veramente simpatica, sempre disponibile e gentile.
Vicino all'ingrosso dove Ciccio frequentemente si recava per collaborare nell'amministrazione abitava Cicciuzza, che era stata una bella donna nel recente passato, era arrivata alla media età nubile allo stato civile e comunque non sposata, era maestra di scuola, vestiva in maniera impeccabile, capelli sempre in ordine, indossava fantasiosi e civettuoli cappellini, un filo di cipria in volto, stava bene economicamente, aveva il suo stipendio di maestra ed in più qualche altra rendita, non aveva grandi spese per cui poteva mettere da parte quasi tutto quello che guadagnava.
Ciccio era molto legato ai soldi, era sposato ma non aveva figli. Dai oggi e dai domani, Ciccio che passava sotto il balcone e salutava ossequiosamente, Cicciuzza stava affacciata al balcone non casualmente ma con la scusa di sistemare le piante: o annaffiava o potava o semplicemente zappettava, in realtà aspettava il saluto di Ciccio che passava, per rispondergli con un largo sorriso. Lui la guardava, lei lo guardava, loro si guardavano scambiando qualche parola.
Un giorno lui si fece più intraprendente e con una scusa banale si autoinvitò a salire, lei acconsentì, da cosa nasce cosa fino a quando si mettono assieme. Lei è felice e contenta come una pasqua per avere finalmente accanto a sé un vero uomo, bello e malandrino che la potesse difendere in caso di necessità, lui ha fatto comunque una conquista, tutti i pomeriggi si vedono, lei volutamente lascia la porta di casa socchiusa a filazzedda; a scurata - all'imbrunire - lui, dopo essersi guardato bene intorno per evitare spiacevoli sorprese, spinge la porta con indifferenza, apre, sale e così Ciccio e Cicciuzza stanno un po' insieme. Cosa fanno non ci è dato sapere, ognuno di voi è libero di pensare quello che più gli aggrada, spero che non siate come il lupo di mala coscienza, che come opera pensa!
Si visse un vero dramma, quando dei dirimpettai maliziosamente chiesero alla propria cameriera, che non era un'aquila di intelligenza, passando di chiudere con indifferenza quella porta lasciata appositamente a filazzedda. Ciccio se avesse potuto avrebbe distrutto quella maledetta porta inaspettatamente trovata serrata e se la sarebbe anche mangiata dalla rabbia, Cicciuzza, scesa giù di gran corsa ad aprire a Ciccio, tentava di sedarlo amorosamente dalla improvvisa e strabocchevole rabbia.
La sera Ciccio tornava sempre a casa dalla moglie ed in più portava qualcosa che un domani gli potesse tornare utile. Forse per questo la moglie Ciccina incassava e sopportava con eroica pazienza il tradimento continuo del marito.
La storia continua per anni ed anni. Negli anni '60 '70 Ciccio e la moglie Ciccina emigrano negli Stati Uniti d'America, rapidamente trovano un lavoro: contabile lui, sartina lei. Secondo paesani malpensanti Ciccio voleva scaricare la moglie in America e così tornarsene in paese e godersi in assoluta tranquillità Cicciuzza ed i suoi soldi. Non fu così. La moglie a costo di sacrifici personali inenarrabili testardamente volle tornare in paese assieme al marito. Lui la accontentava in tutto pur di tenerla buona, comprarono un terreno in campagna, costruirono una casa di villeggiatura la arredarono a loro completo piacimento, la stessa cosa fecero per una casa a mare nel territorio di Marina di Ragusa. Cicciuzza era contenta anch'essa del ritorno di Ciccio anche se lo doveva condividere con la legittima moglie. Ma tant'è!
La storia continuò ancora per diversi anni, quando Cicciuzza andò in pensione era lo stesso Ciccio, fornito di regolare delega, a ritirare il mensile ufficialmente per evitarle ogni disturbo, secondo i più maligni per decurtare da inutili sovrabbondanze quanto ritirato.
Caramente,
vostro doctor
29/05/2012 | 7615 letture | 0 commenti
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