Terza pagina
Sant'Anna, una battaglia vinta
In occasione della festa di Sant'Anna, è stata riaperta al culto l'omonima
chiesetta, ormai da parecchi anni chiusa alla venerazione dei fedeli. La messa
solenne, celebrata da Mons. Manzella, Vescovo di Caltagirone, è stata preceduta
da un triduo liturgico e da una processione che ha ricondotto nella sede originaria
il simulacro della Santa.
Il restauro, avvenuto in tempi record, in realtà si attendeva da ben 17 anni. Danneggiata dal sisma del 1990, la chiesa era stata chiusa in via precauzionale dal Genio Civile e, versando ormai in condizioni disastrose, rischiava il crollo da un momento all'altro.
Negli ultimi anni era stata oggetto di denuncia da parte di associazioni locali,
SiciliAntica in testa, articoli sui giornali, raccolta di firme. La maggior parte
degli appelli erano rimasti inascoltati; questo fin quando, nel corso dell'inaugurazione
del restaurato Palazzo Trao-Ventimiglia, avvenuta in occasione della prima Giornata
Internazionale Fai, nel marzo 2005, l'ing. barone Giovanni Ventimiglia e la moglie,
la signora Vittoria Paternò Castello, invitati all'inaugurazione come padroni
di casa, da me personalmente coinvolti, non si mostrarono interessati al caso.
Seguirono diversi appelli alla Soprintendenza, alcuni dei quali pubblicati a suo tempo su questo sito - ricordo la lettera dell'Istituto Italiano dei Castelli, presieduto proprio dall'ing. Ventimiglia, il quale aveva ormai preso molto a cuore l'edificio sacro, anche perchè la sua famiglia, da secoli devota a Sant'Anna, ne possedeva addirittura una reliquia. In realtà il tanto sospirato esito della vicenda, messo in moto in quell'amena occasione, ha poi visti coinvolti sia l'Amministrazione che il Parroco.
Il restauro che ha messo in risalto i preziosi stucchi settecenteschi di Natale Bonajuto, con colori forse un po' troppo vivaci e diversificati, ha di fatto salvato e restituito alla pietà dei fedeli un importante luogo di culto situato nel cuore del centro storico, che era diventato ormai quasi un luogo simbolo dei monumenti da mettere in salvo.
Il restauro, avvenuto in tempi record, in realtà si attendeva da ben 17 anni. Danneggiata dal sisma del 1990, la chiesa era stata chiusa in via precauzionale dal Genio Civile e, versando ormai in condizioni disastrose, rischiava il crollo da un momento all'altro.
Seguirono diversi appelli alla Soprintendenza, alcuni dei quali pubblicati a suo tempo su questo sito - ricordo la lettera dell'Istituto Italiano dei Castelli, presieduto proprio dall'ing. Ventimiglia, il quale aveva ormai preso molto a cuore l'edificio sacro, anche perchè la sua famiglia, da secoli devota a Sant'Anna, ne possedeva addirittura una reliquia. In realtà il tanto sospirato esito della vicenda, messo in moto in quell'amena occasione, ha poi visti coinvolti sia l'Amministrazione che il Parroco.
Il restauro che ha messo in risalto i preziosi stucchi settecenteschi di Natale Bonajuto, con colori forse un po' troppo vivaci e diversificati, ha di fatto salvato e restituito alla pietà dei fedeli un importante luogo di culto situato nel cuore del centro storico, che era diventato ormai quasi un luogo simbolo dei monumenti da mettere in salvo.
01/09/2007 | 6798 letture | 0 commenti
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