Terza pagina
Ente «Sagra della ricotta»
Finita la Sagra, c'è già qualcuno che pensa come poter sfruttare
quel potenziale attrattivo che ha il nostro bel paesino. Vizzini è storia,
è gastronomia, è folklore ed oggi più che mai è arte;
è bastato organizzare una signora mostra di pittura, con un vero artista,
per far schizzare alle stelle il numero dei visitatori al Museo di Palazzo Trao-Ventimiglia.
Chi predica e propina che la Sagra debba essere solo "ricotta", credo che non abbia chiaro il concetto di turismo, non si può sperare di tenere per tre lunghi giorni la gente inchiodandola davanti alle "quarare", aspettando la mescita della ricotta e basta.
La Sagra è un evento che ormai va ben oltre la semplice mangiata di ricotta, quella lo si può fare in una qualsiasi giornata dell'anno presso le aziende zootecniche del luogo, facendo una semplice prenotazione telefonica. La Sagra è un "Evento", e come tale deve essere gestito.
Quest'anno tutto o quasi è andato alla perfezione, grazie all'immane lavoro di quanti hanno collaborato alla macchina organizzativa, tralasciando talvolta gli impegni e i doveri, per chi riveste una carica istituzionale. Qui entra in ballo il tanto decantato e mai istituito gruppo dell'Ente «Sagra della ricotta». Voglio spezzare una lancia a favore del sindaco Vito Cortese, il quale, con molta lungimiranza, appena insediato, capì la necessità di creare un gruppo indipendente, un ente, che interagisse con l'organo amministrativo, con il solo incarico di creare e curare la macchina organizzativa dell'evento Sagra, favorendo così due aspetti positivi:
- Primo, lasciare liberi gli assessori di assolvere ai propri impegni amministrativi;
- Secondo, creare un gruppo indipendente che, in quanto tale, avrebbe potuto lavorare a pieni ritmi, anche tutto l'anno, all'organizzazione della Sagra, con tutti i pro di una macchina che nasce per assolvere ad un solo impegno organizzativo.
Nota positiva del progetto, l'esistenza di un ente legalmente riconosciuto capace di organizzare l'evento, anche nell'eventuale cambio della guardia alle prossime amministrative.
Oggi si è riusciti ad organizzare una Sagra come quella appena passata, avendo dalla nostra collaboratori all'altezza dell'incarico. Domani? Il Sindaco aveva visto bene; aveva dato incarico ad una persona fidata di mettere in moto la macchina organizzativa per la formazione dell'ente, ma non aveva fatto i conti con l'oste; i collaboratori più stretti si videro defraudati da un potere acquisito solo per incarico e non per capacità e lo costrinsero a fare marcia indietro.
Gli eventi gli hanno dato ragione solo in parte, la prima edizione della Sagra, organizzata dall'amministrazione Cortese, peccò solo in parte e togliendo l'handicap maltempo, il tutto andò benino, debbo dire che, parlando sotto l'aspetto organizzativo, sono notevolmente migliorati.
Nell'organizzazione di un evento di tale portata, è il tempo che matura e migliora, che smussa gli angoli, che fa notare gli errori commessi, correggendoli l'anno prossimo. Cosa succederà, se alle prossime amministrative andrà a governare una nuova forza politica? I nuovi organizzatori saranno inesperti e alle prime armi, e conoscendo chi fa politica, non accetteranno mai il consiglio di uno che ha già una ricca esperienza sul campo, per il semplice fatto che è di fede politica diversa. Si dovrà ricominciare tutto da capo, perdendo l'esperienza acquisita negli anni precedenti, tutto a carico dell'evento che perderebbe di qualità.
Ecco allora la necessità dell'Ente, un gruppo che continui, sfruttando le esperienze acquisite negli anni precedenti, anche al cambio della guardia, con persone che voglio lavorare insieme, al fine di mettere a punto una macchina organizzativa che si migliori negli anni a venire, senza distinzione alcuna alla propria appartenenza politica; e posso assicurarvi che tutto ciò non è utopia.
La Sagra non deve essere l'evento circoscritto ad un solo giorno, ma deve essere il volano per la ripresa economica dell'intero paese. Condividendo a pieno le idee di Livio confido nella lungimiranza dei nostri amministratori, perchè Vizzini non è solo ricotta, ma è folklore, e soprattutto arte, e di arte vi parlerò al prossimo intervento, raccontandovi cosa dicevano di noi nel lontano fine Ottocento, al prima della messa in scena della Cavalleria Rusticana.
Chi predica e propina che la Sagra debba essere solo "ricotta", credo che non abbia chiaro il concetto di turismo, non si può sperare di tenere per tre lunghi giorni la gente inchiodandola davanti alle "quarare", aspettando la mescita della ricotta e basta.
La Sagra è un evento che ormai va ben oltre la semplice mangiata di ricotta, quella lo si può fare in una qualsiasi giornata dell'anno presso le aziende zootecniche del luogo, facendo una semplice prenotazione telefonica. La Sagra è un "Evento", e come tale deve essere gestito.
Quest'anno tutto o quasi è andato alla perfezione, grazie all'immane lavoro di quanti hanno collaborato alla macchina organizzativa, tralasciando talvolta gli impegni e i doveri, per chi riveste una carica istituzionale. Qui entra in ballo il tanto decantato e mai istituito gruppo dell'Ente «Sagra della ricotta». Voglio spezzare una lancia a favore del sindaco Vito Cortese, il quale, con molta lungimiranza, appena insediato, capì la necessità di creare un gruppo indipendente, un ente, che interagisse con l'organo amministrativo, con il solo incarico di creare e curare la macchina organizzativa dell'evento Sagra, favorendo così due aspetti positivi:
- Primo, lasciare liberi gli assessori di assolvere ai propri impegni amministrativi;
- Secondo, creare un gruppo indipendente che, in quanto tale, avrebbe potuto lavorare a pieni ritmi, anche tutto l'anno, all'organizzazione della Sagra, con tutti i pro di una macchina che nasce per assolvere ad un solo impegno organizzativo.
Nota positiva del progetto, l'esistenza di un ente legalmente riconosciuto capace di organizzare l'evento, anche nell'eventuale cambio della guardia alle prossime amministrative.
Oggi si è riusciti ad organizzare una Sagra come quella appena passata, avendo dalla nostra collaboratori all'altezza dell'incarico. Domani? Il Sindaco aveva visto bene; aveva dato incarico ad una persona fidata di mettere in moto la macchina organizzativa per la formazione dell'ente, ma non aveva fatto i conti con l'oste; i collaboratori più stretti si videro defraudati da un potere acquisito solo per incarico e non per capacità e lo costrinsero a fare marcia indietro.
Gli eventi gli hanno dato ragione solo in parte, la prima edizione della Sagra, organizzata dall'amministrazione Cortese, peccò solo in parte e togliendo l'handicap maltempo, il tutto andò benino, debbo dire che, parlando sotto l'aspetto organizzativo, sono notevolmente migliorati.
Nell'organizzazione di un evento di tale portata, è il tempo che matura e migliora, che smussa gli angoli, che fa notare gli errori commessi, correggendoli l'anno prossimo. Cosa succederà, se alle prossime amministrative andrà a governare una nuova forza politica? I nuovi organizzatori saranno inesperti e alle prime armi, e conoscendo chi fa politica, non accetteranno mai il consiglio di uno che ha già una ricca esperienza sul campo, per il semplice fatto che è di fede politica diversa. Si dovrà ricominciare tutto da capo, perdendo l'esperienza acquisita negli anni precedenti, tutto a carico dell'evento che perderebbe di qualità.
Ecco allora la necessità dell'Ente, un gruppo che continui, sfruttando le esperienze acquisite negli anni precedenti, anche al cambio della guardia, con persone che voglio lavorare insieme, al fine di mettere a punto una macchina organizzativa che si migliori negli anni a venire, senza distinzione alcuna alla propria appartenenza politica; e posso assicurarvi che tutto ciò non è utopia.
La Sagra non deve essere l'evento circoscritto ad un solo giorno, ma deve essere il volano per la ripresa economica dell'intero paese. Condividendo a pieno le idee di Livio confido nella lungimiranza dei nostri amministratori, perchè Vizzini non è solo ricotta, ma è folklore, e soprattutto arte, e di arte vi parlerò al prossimo intervento, raccontandovi cosa dicevano di noi nel lontano fine Ottocento, al prima della messa in scena della Cavalleria Rusticana.
28/04/2006 | 4169 letture | 0 commenti
di La Civetta
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