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Lo ricordo così
Per ognuno di noi la vita è un quadro di cui, di volta in volta, ci si può sentire il regista, lo spettatore, la comparsa, ma questo quadro ci accompagna per tutta la vita con i suoi colori più vividi o quelli più sfocati. È uno spettacolo che sembrerebbe non dovere finire mai. Una commedia, più o meno divina, con tanto di scenografia, in cui i personaggi a volte cambiano, ma ve ne sono alcuni a cui anche senza averci mai riflettuto, non vorremmo rinunciare mai. Sono quelli che ci hanno dato qualcosa, che ci hanno cresciuto e che hanno quella parte fondamentale nella nostra vita, tale che anche quando improvvisamente scompaiono alla nostra vista, in realtà non scompariranno mai!

Mimmo Famà Questo era per me Mimmo, come lo chiamavano gli amici, ma come io non avevo mai osato chiamarlo, era stato il mio prof. di matematica alle Medie, già solo questo lo avrebbe messo in quel posto speciale riservato ai personaggi intoccabili della nostra vita. Nonostante qualche anno dopo avevamo passato giorni, pomeriggi ed intere stagioni, al chiuso di un teatro o all'aperto nelle piazze insieme all'allegra brigata della Skenè a recitare, con la sua briosa simpatia, la sua battuta facile da ragazzaccio, ma il fare paterno e affettuoso, onesto e corretto d'altri tempi.

Noi per lui eravamo sempre i "carusi". Mentre scrivo una miriade di immagini mi si affollano nella mente. Come quando durante il "San Giovanni Decollato", dopo la scena in cui avremmo dovuto mangiare, dietro le quinte, la fame ci era venuta davvero e addentavamo pane, salame e olive di scena e la buona "vecchia" Maria a ricomprare tutto quasi ogni sera.
Mimmo Famà
Ricordo ancora come andò in soccorso del personaggio interpretato dal "nostro" caro Peppe, ormai veterano e perfino regista, da tutti noi conosciuto ed apprezzato, che aveva dimenticato la giacca di scena, montando dal nulla una piece teatrale per nulla prevista, di cui nessuno si accorse, tranne noi.
Mimmo Famà
Tutti lo conoscevano in paese, per la sua disponibilità, per la sua simpatia, i suoi spettacoli muovevano folle di simpatizzanti e lui non li avrebbe lasciati delusi, sarebbero tutti andati a casa con il sorriso.
Certe canzoncine o certe battute che di suo aggiungeva al copione le porto con me e mi fanno sorridere ancora oggi, presentandosi alla mente nei momenti più impensabili o più tragici, come uno spiritello dispettoso... "...quannu all'omu ci criscini i baffi avi bisognu di 'na mugghieri..." ed è così che lo ricordo, Giano bifronte tra una lacrima ed un sorriso. Ma sò che lui preferirebbe un sorriso!
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06/03/2006 | 3635 letture | 0 commenti
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