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Fisco e Finanza
Split payment, novità per imprese e Pubblica amministrazione
Gli imprenditori che effettuano cessione di beni o prestazioni di servizi nei confronti delle Pubbliche amministrazioni (P.a.), emettono fattura comprensiva dell'iva. Ma, al momento dell'incasso, riceveranno la somma dell'importo a debito (totale fattura) al netto dell'iva addebitata. A loro volta le Pubbliche amministrazioni che acquistano beni e prestazioni di servizi devono versare direttamente allo Stato l'iva addebitata in fattura dai loro fornitori. Questo quanto previsto dal nuovo articolo 17 ter del DPR 633/72 introdotto dall'articolo 1, comma 629, lettera b della legge di stabilità.

Lo split payment - Il nuovo meccanismo denominato split payment consiste nell'obbligo per la P.a. acquirente di scindere i pagamenti, versando al fornitore il totale della fattura per la cessione di beni o per la prestazione del servizio al netto dell'iva indicata e allo Stato (erario): l'iva addebitata in fattura dal fornitore.
Le amministrazioni pubbliche destinatarie della disciplina della scissione dei pagamenti (split payment) sono: lo Stato e altri soggetti qualificabili come organi dello Stato, ancorché dotati di autonoma personalità giuridica, ivi compresi, ad esempio, le istituzioni scolastiche e le istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica Afam); gli enti pubblici territoriale (Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane) e consorzi tra essi costituiti; le Camere di Commercio, industria, artigianato e agricoltura (C.c.i.a.a.); gli istituti universitari; le aziende sanitarie locali; gli enti ospedalieri, ad eccezione degli enti ecclesiastici che esercitano assistenza ospedaliera; gli enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico (Irccs); gli enti pubblici di assistenza e beneficenza e di quelli di previdenza, Ipab e Asp; enti pubblici di previdenza.
La circolare n, 1/E/2015 ha chiarito che il nuovo meccanismo di scissione dei pagamenti si applica, esclusivamente, per le operazioni documentate da fatture, emesse ai sensi dell'articolo 21 del DPR 633/72. Risultano escluse le operazioni documentate da ricevuta fiscale o scontrino fiscale.

Novità per i fornitori degli enti pubblici - La nuova disciplina si applica alle fatture emesse dal 1 gennaio 2015, a prescindere dal momento di effettuazione dell'operazione. Le fatture dovranno contenere l'iva ed essere registrate in apposito registro ai fini iva, ma l'iva a debito delle fatture emesse nei confronti delle P.a. non concorre alla liquidazione periodica mensile o trimestrale. Sulla fattura deve essere indicata l'annotazione «scissione dei pagamenti». L'introduzione dello split payment determina, inevitabilmente, uno strutturale incremento del credito iva per i fornitori della P.a. Per ovviare a questa situazione, la disciplina ha previsto che le eventuali richieste di rimborso iva saranno erogate in via prioritaria fino a concorrenza dell'ammontare complessivo dell'imposta applicata alle operazioni in split payment.

Novità per gli enti pubblici - Le fatture relative a operazioni di acquisto di beni e servizi effettuate dalle Pubbliche amministrazioni, di cui all'articolo 17-ter del DPR 633/72, nell'esercizio di attività commerciali, dovranno essere annotate nei registri iva e partecipare alla liquidazione periodica mensile o trimestrale. Nel momento in cui la P.a. paga le fatture ai fornitori, l'iva diventa esigibile, ma è riconosciuta all'ente la facoltà di anticiparla al momento della ricezione della fattura. La P.a. che ha trattenuto l'iva ha l'obbligo di versarla entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui l'imposta diventa esigibile. Il versamento potrà essere effettuato, anche, in maniera cumulativa per tutte le fatture esigibili nel mese precedente, senza possibilità di poter fruire di compensazione. In attesa dell'adeguamento dei processi e dei sistemi informativi, le P.a. dovranno accantonare le somme dovute a titolo di iva occorrenti per il successivo versamento da effettuarsi entro il prossimo 16 aprile.

Postilla: il metodo in commento non è previsto dalla normativa comunitaria, quindi l'applicazione dello stesso in Italia è subordinata ad autorizzazione da parte della Commissione Ue. Nonostante il parere non sia ancora arrivato, il metodo della scissione dei pagamenti è entrato in vigore. Ciò ha suscitato forti polemiche sul nuovo meccanismo giudicato disastroso, soprattutto per le imprese che operano nel settore degli appalti, e generatore di squilibrio nella gestione finanziaria a breve delle imprese.
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14/03/2015 | 7033 letture | 0 commenti
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